
di Jennifer Isacco
Febbraio 2005
Ciao a tutti! Eccomi di nuovo con voi. Nel primo numero vi ho
anticipato che anche io pratico una disciplina sportiva a livello
agonistico, si tratta del bob su pista artificiale, in coppia
con l'altoatesina Gerda Weissensteiner. Questo mese vi voglio
dare qualche informazione in più e raccontarvi la mia partecipazione
al collaudo della nuova pista di bob, creata ex novo per le prossime
olimpiadi di Torino 2006. Come molti degli sport invernali anche
il nostro si basa su un circuito di gare di Coppa del Mondo che
si svolgono ogni anno in diverse parti del mondo a seconda della
disponibilità delle piste stesse. Premesso che nel mondo
le piste di bob sono più o meno una quindicina, le tappe
di Coppa del Mondo in una stagione sono di solito otto. A
queste si aggiungono i Campionati Mondiali e i Campionati Europei
che si svolgono tutti gli anni, tranne nell'anno olimpico. Ad
ogni gara è assegnato un punteggio e al termine delle competizioni
è stilata una classifica generale. Il nostro calendario
di quest'anno, iniziato in novembre, prevedeva anche una gara
sulla nuova pista di bob creata per le Olimpiadi del 2006, sorta
in una località chiamata Cesana Torinese, non distante
da Sestriere. Essendo una pista completamente nuova è stato
necessario un collaudo da parte degli atleti delle discipline
che utilizzano questo tipo di tracciato e il giorno designato
è stato l'8 gennaio. Tutt'intorno alla pista, ormai completata
almeno per quanto riguarda la sua funzionalità più
immediata, domina un grande cantiere, nel quale tanti esperti
e operai si adoperano per completare nel minor tempo possibile
la gran quantità di lavori ancora da attuare e in questo
particolare contesto già la mattina si sono cimentati i
ragazzi dello slittino mentre nel pomeriggio è stata la
volta di noi atleti del bob e dello skeleton. I commenti degli
slittinisti sono stati subito entusiastici e in un certo senso
ci hanno rassicurato, perché un po' di adrenalina prima
della partenza l'abbiamo provata un po' tutti, in particolare
i piloti che si accingevano a buttarsi su una pista praticamente
sconosciuta. Tutto
è andato per il meglio e sia gli atleti che i tecnici sono
rimasti soddisfatti. Il tracciato, composto da 19 curve una delle
quali è stata denominata curva Monti, in onore del grande
bobbista Eugenio Monti scomparso da poco, è stato da tutti
definito molto interessante, sia tecnicamente sia per quanto riguarda
le velocità raggiunte, è opinione un po' comune
quella di ritenere questa pista non particolarmente difficile
a livello tecnico, escludendo un paio di curve nella parte finale
dove la velocità è abbastanza alta, ma dove sarà
veramente difficile limare i centesimi per ottenere un tempo molto
competitivo e dove a noi equipaggi italiani servirà la
possibilità di fare più discese possibili per cercare
di ottenere un minimo di vantaggio "in casa" nei confronti
delle altre nazioni. Un unico neo: le curve sono molto esposte
al sole e purtroppo le condizioni metereologiche e il gran caldo
non favoriscono il consolidamento del ghiaccio. La speranza è
che ci sia la possibilità di poterci allenare anche nei
primi giorni di marzo quando il circuito di Coppa è concluso
e si potrebbero fare degli importanti test sui materiali. In attesa
dell'anno prossimo mi preparo per l'ultimo appuntamento di questa
stagione: i Campionati Mondiali a fine febbraio in Canada a Calgary.
Speriamo in bene!
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