Cittadini
a Rischio
Marzo 2005
di Giovanni Marcucci
Ormai certa l'installazione di un'antenna
per videotelefoni nel territorio rogenese. Non sappiamo ancora
se per effetto della petizione popolare rivolta ad evitare che
l'impianto venga collocato a Casletto o in altra zona del paese,
ma se è vero, come sembra accertato, che può produrre
elettrosmog, sarà comunque la popolazione di Rogeno a subirne
le conseguenze.
Da appoggiare, dunque, l'opera del Comitato promotore, fautore
della petizione popolare indirizzata al Comune. Costituito a Casletto
da alcuni cittadini in seguito alla richiesta della Siemens mobile
comminication di costruire l'impianto in una zona prossima al
cimitero caslettese, l'organismo delegato alla tutela dei cittadini
intende protestare contro la collocazione dell'antenna di telefonia
mobile e dare all'Amministrazione comunale elementi idonei ad
evitarne l'installazione.
A parte il mancato rispetto dell'impatto ambientale disposto dal
Parco Regionale della Valle del Lambro, l'apparecchiatura - per
altro dalle dimensioni ancora sconosciute - oltre ad alterare
un immagine naturale di notevole bellezza come il vicino lago
di Pusiano, troverà posto in un'area poco distante da La
Nostra Famiglia, dalla scuola materna di Casletto, dal locale
campo sportivo e da un buon numero di abitazioni, tutti ambienti
che ospitano o sono frequentati da bambini.
Ebbene, considerato che la cellula colpita da campi elettromegnetici
può andare soggetta a disordine funzionale e malattia,
i bambini, che come disse Oscar Wilde sono più belli dei
fiori, rischiano di appassire.
Se poi si tiene conto del fatto che oltre all'antenna da impiantare
a Casletto, nella provincia di Lecco ne verranno posizionate altre
159, non si può far altro che sperare in una legge deputata
a proibire l'uso dei telefonini o quanto meno ricorrere ad antenne
speciali da collocare in zone disabitate, o comunque isolate,
in modo da non pregiudicare la salute pubblica.
Consapevoli dell'inattuabilità della prima ipotesi che
rientra nell'ordine dell'utopia, speriamo almeno che i nostri
legislatori si occupino adeguatamente della salute dei cittadini,
ricorrendo alla seconda soluzione o ad altri sistemi ritenuti
scientificamente validi a risolvere il problema.
Intanto, per quanto riguarda la nostra specifica situazione sulla
collocazione dell'antenna, sarebbe bene procedere - eventualmente
in concorso con altri comuni interessati - alla nomina di una
commissione di esperti in materia o incaricare una società
specializzata nel settore della rilevazione dello smog, per poter
monitorare, a costruzione compiuta, i campi elettromagnetici prodotti
e intraprendere le relative iniziative con dati di fatto utili,
se ritenuti negativi, a far togliere l'antenna e a rassicurare
i cittadini in caso contrario.
In definitiva, oltre ad appoggiare l'attività del Comitato
promotore, appare necessario operare anche dopo la messa in opera
del ripetitore, magari con altre decisioni ritenute più
efficienti, con l'impegno di avere lo stesso atteggiamento operativo
nel caso l'antenna dovesse essere posta nella zona industriale
di Calvenzana, come previsto dal Piano regolatore comunale. Anche
i lavoratori vanno protetti.
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