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Aprile - 60° anniversario della Liberazione
LA BIBLIOTECA COMUNALE DI ROGENO RICORDA
LA RESISTENZA ED I DEPORTATI IN GERMANIA
Aprile 2005
di Robero Molteni
La Biblioteca Comunale di Rogeno, con il
patrocinio dell'Amministrazione Comunale, ha tenuto un pubblico
incontro, in occasione della ricorrenza del 60° anniversario
della liberazione, con il quale ha rievocato il ruolo ed i valori
della resistenza in Brianza negli anni tra il 1943 ed il 1945
ed il sacrificio di molte persone deportate nei campi di concentramento
tedeschi. Ruoli, valori e sacrifici ricordati dal Sindaco di Rogeno
Giovanni Baruffini nel suo saluto che ha aperto l'incontro. "La
resistenza" ha esordito "indica l'attività clandestina
di opposizione ai regimi dittatoriali fascisti e nazisti. Iniziata
nel '24 come opposizione politica, soprattutto con le figure di
Amendola, Giolitti, Matteotti e don Sturzo, si sviluppa durante
la seconda guerra mondiale sotto forma di opposizione armata svolta
dai partigiani. I suoi ideali, in particolare quelli della libertà
e della pace, furono poi recepiti nella nostra Costituzione".
Ha preso poi la parola il Dott. Pietro Arienti, chimico di professione
ma appassionato ricercatore storico nel tempo libero, autore del
libro LA RESISTENZA IN BRIANZA 1943 - 1945 che ha ricostruito
in modo preciso le azioni che hanno portato a più di 200
morti tra i partigiani e circa 200 deportati in Germania. Inizialmente,
racconta il dott. Arienti, la resistenza era disorganizzata, con
piccoli gruppi sparsi che svolgevano azioni sporadiche; la Brianza
infatti, molto presidiata dai tedeschi con comandi SS a Monza
ed Alzate Brianza, e con un territorio pianeggiante o collinare,
mal si prestava alla vita in clandestinità dei partigiani
che si rifugiavano soprattutto in montagna.
Comunque si cercò di costituire in ogni paese le SAP, Squadre
Armate Patriottiche, formate da 5 - 6 partigiani, che nelle ore
notturne svolgevano propaganda politica di opposizione e azioni
volte al recupero di armi. Solo dopo l'8 settembre, con l'armistizio
firmato da Badoglio, la lotta dei partigiani si intensifica raggiungendo
il suo apice nelle giornate tra il 24 ed il 27 aprile del '45
quando i partigiani favorirono l'insurrezione popolare contro
i nazisti. In particolare nell'erbese crocevia verso la Svizzera,
le brigate partigiane attuarono numerose azioni contro i reparti
tedeschi che tentavano di lasciare il nostro paese. Proprio nell'erbese
operava un gruppo che stazionava in particolare sui monti attorno
al lago di Como con a capo Giancarlo Puecher, 20 anni, proveniente
da una famiglia cattolica benestante di Erba. Puecher era riuscito
ad organizzare un gruppo di amici, apolitico e dotato di armi,
per lottare contro la dittatura nazista e la Repubblica Sociale
con numerose azioni militari sul territorio. Purtroppo la sua
esperienza durò solo 2 mesi perché fu catturato
da una ronda tra Canzo ed Erba, assieme al suo amico Franco Fuci,
ed in seguito fu fucilato nei pressi del Cimitero di Erba.
Particolarmente toccante la testimonianza di Giuseppe Viganò
di Rogeno presente all'incontro. Militare al fronte da qualche
giorno; l'8 settembre, assieme a moltissimi altri, cerca di tornare
a casa ma viene catturato e deportato in Germania nei campi di
concentramento; si calcola che furono più di 14.000 i deportati,
detti Forzati di Hitler, costretti a lavorare in condizioni disumane
per il regime tedesco. "La preoccupazione più importante
era il cibo", racconta Giuseppe Viganò, "un mestolo
di latte ed un pane da dividere in 6 persone era la razione quotidiana,
la metà del minimo vitale stabilito dalla Croce Rossa Internazionale.
Ogni mattina dovevano percorrere otto chilometri per recarsi al
lavoro e la sera altri otto per tornare al campo; il 75% dei deportati
è morto per malattia e in particolare TBC e denutrizione.
Io sono stato fortunato, ho lottato contro la fame, molti sono
morti io sono riuscito a tornare."
Proprio questa testimonianza, assieme ad altre che si stanno raccogliendo
sul territorio faranno parte di un libro che il gruppo ricerca
storica della biblioteca di Rogeno pubblicherà nei prossimi
mesi, per non dimenticare il sacrificio dei partigiani e di chi
ha lottato per la liberazione del popolo italiano dalla dittatura
fascista e nazista. |