Brianzolitudine
Aprile 2007
Su la Monza-Saronn
ghe sta ona bella bionda,
truccada come on praa de fior,
la me varda e sorrid.
Me dirann lor che l’è ona tosa
de strada e che quella
l’è minga lì soltant per fà flanella
arent la strada, in minigonna color ross foeugh e camisetta
averta.
El pòr sò pà, guai se savess
in che sguangella
l’è cambiada la soa cara
bambina, semper lì a batt
da la sera a mattina,
o da mattina a sera, come el gira
al sò pappon croatt, quell che la mira lontan, menter lee
tratta ona sveltina
col camionista che el sò prezz ghe tira.

Un sano e degno neorealismo brianzolo di
strada, quello che ho appena descritto in vernacolo e al quale
mi è capitato di assistere domenica scorsa nel tardo pomeriggio,
tornando in auto dal 1° Forum per la Lingua Milanese svoltosi
a Nerviano. Un evento interessantissimo questo (il Forum intendo,
ovviamente, non la bionda col suo pappone), al quale hanno partecipato
tra l’altro il Circolo Filologico Milanese (l’equivalente
meneghino della Crusca) e l’Antica Credenza di Sant’Ambrogio,
notissima associazione storica mirata a valorizzare e sostenere
la Lengua Milanesa. Ma il personaggio che più mi ha colpito
al Forum di Nerviano - rivedendolo dopo trent’anni - è
Yor Milano, un grande se non grandissimo attore del teatro meneghino,
nonchè simpaticissimo e corpulento attore del Teatro Popolare
della Svizzera Italiana. Chi ha qualche annetto come me ricorderà
che, verso la fine degli anni ‘70, la Televisione Svizzera
era in Brianza l’unica televisione alternativa alla RAI,
con Capodistria e Tele Montecarlo. E che televisione. Mi ricordo
quando Yor MIlano metteva in scena le sue commedie popolane e
piccolo-borghesi ambientate nel Canton Ticino: attorno alle televisone
decine di migliaia di brianzoli si radunavano per vedere in scena
situazioni di vita vissuta, appena di là dal confine svizzero,
parlate in un vernacolo limpido e schietto che tutti comprendevano.
Poi, di colpo, Yor Milano e la sua simpatica gang di attori scomparve,
dagli schermi brianzoli. Qualche pistola del Ministero delle Telecomunicazioni
decise che era il caso di far disattivare il ripetitore di Montevecchia,
quello che consentiva la ricezione del segnale Svizzero in tutta
la Brianza. E da quel giorno Yor Milano e la sua compagnia dialettale
scomparvero dalle nostre vite. Rivederlo ieri - lo ripeto - mi
ha causato un mezzo colpetto al cuore, io che Yor lo ritenevo
ormai morto e sepolto (se per caso Yor Milano legge questa mia
uscita, senz’altro si toccherà là sotto).
Tuttavia il mio pensiero immediatamente successivo a tale epifania
è stato un altro, molto più concreto: ma quanto
ben di dio di commedie in vernacolo di Yor MIlano mi sarò
perduto, dagli anni ‘70 ad oggi, se lui ha continuato a
trasmettere tutti questi anni di black-out della tivù svizzera?
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