Gli
operatori pastorali uccisi dal 1980 al 2006
Aprile 2007
di Luigino Rigamonti

Città del Vaticano (Agenzia Fides)
- Secondo i dati in possesso dell’Agenzia Fides, nel decennio
1980-1989 hanno perso la vita in modo violento 115 missionari.
Tale cifra però è senza dubbio in difetto poiché
si riferisce solo ai casi accertati e di cui si è avuta
notizia.Il quadro riassuntivo degli anni 1990-2000 presenta un
totale di 604 missionari uccisi, sempre secondo le nostre informazioni.
Il numero risulta sensibilmente più elevato rispetto al
decennio precedente, tuttavia devono essere anche considerati
i seguenti fattori: il genocidio del Rwanda (1994) che ha provocato
almeno 248 vittime tra il personale ecclesiastico; la maggiore
velocità dei mass media nel diffondere le notizie anche
dai luoghi più sperduti; il conteggio che non riguarda
più solo i missionari ad gentes in senso stretto, ma tutto
il personale ecclesiastico ucciso in modo violento o che ha sacrificato
la vita consapevole del rischio che correva, pur di non abbandonare
le persone che gli erano affidate (i “martiri della carità”
secondo l’espressione di Giovanni Paolo II). Negli anni
2001-2006 il totale degli operatori pastorali uccisi è
di 152 persone. Uccisi nell’anno 2006: 17 sacerdoti, 1 religioso,
3 religiose, 3 laici Paesi di origine: America: 9 (2 Brasile,
1 Venezuela, 1 Stati Uniti d’America, 1 Argentina, 1 Colombia,
1 El Salvador, 1 Guatemala, 1 Perù) Africa: 6 (3 Kenya,
2 Nigeria, 1 Burundi) Europa: 5 ( 3 Italia, 2 Portogallo) Asia:
3 (1 Indonesia, 2 India) Oceania: 1 (Papua Nuova Guinea) Luoghi
della morte Africa: 11 (3 Kenya, 2 Nigeria, 1 Angola, 1 Somalia,
1 Costa d’Avorio, 2 Mozambico, 1 Burundi) America: 8 (2
Brasile, 1 Colombia, 1 Argentina, 1 Stati Uniti d’America,
1 Venezuela, 1 El Salvador, 1 Guatemala) Asia: 4 (2 India, 1 Indonesia,
1 Turchia) Oceania: 1 (Papua Nuova Guinea).
Luigino Rigamonti


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