
http://brianzolitudine.splinder.com
Aprile 2009
La morte si sconta vivendo, eppure
vivere non sembra quella condanna
ferale, pistola con colpo in canna
puntata alla tempia, quand’anche pure
compendio del peggio le strade e oscure
siano in questa vita (che a volte inganna,
quando il peggior danno è creduto manna
dal cielo) e si aprino a te sicure
di fronte coese nel depredarti
l’anima, gemente sotto le cure
dei neuroni che s’incartano in scarti
di coscienza, eppure in Brianza (oppure
altrove) comunque esistere è un piatto
forte, sia esso fumo o arrosto ben fatto.

La vita sonnecchia per tanti e tanti anni col suo trantran, poi
di colpo si sveglia e ti spinge (se non costringe) a fare delle
scelte. In questa prima mattina domenicale con sole ormai rimaverile
ho scorso le pagine di questo blog, che per quasi un lustro ha
raccontato le innumerevoli amenità e le poche asprezze
della mia Brianza.
Tante cose ho scritto, ma ce ne sarebbero tante e tante altre
da dire: personaggi, luoghi, storie, prodotti da raccontare e
che ho sinora colpevolmente omesso (penso ai mobilifici brianzoli,
che ho trascurato, ai cappellai della Monza che fu, alle ville
di delizia che volevo tutte enumerate e che invece ho fatto solo
in minima parte).
Questo micro-universo brianzolo sintesi del mondo non ha mai tradito,
quando c’era da raccontare l’aneddoto giusto. Ora
però il tempo stringe, a breve me ne resterà poco
per trovare il modo giusto per raccontarvi la Brianza con la dovuta
precisione. Ancora qualche post e poi – davvero temo –
dovrò lasciarvi.
Ma questo blog resterà, e troverò mì speri
almeno il tempo per far ruotare (e magari migliorare) tutto il
materiale che qui si trova, comprese ovviamente le foto del grande
Marsala Florio, senza i cui sapidissimi scatti almeno la metà
della brianzolitudine non avrebbe visto la luce.
Bueno Domingo a todos e que viva la vida, against all odds!
|