Giuseppe
Parini: il poeta bistrattato
(prima parte)
Dicembre 2005
di Eros Baseotto
Giuseppe
Parini viene considerato un personaggio piuttosto antipatico;odiato
dagli studenti e ignorato dal grande pubblico,eppure si parla
di uno dei padri della letteratura italiana. Spesso mi sono chiesto
il perché di questo atteggiamento e sono giunto ad una
personalissima conclusione:"Parini viene studiato male e
qualche volta insegnato peggio " .La fonte di tanta acredine
è dunque dovuta a una certa "ignoranza " ,intesa
come scarsa conoscenza del letterato bosisiese.La realtà
è a mio parere ben diversa per cui vorrei, con un po'di
immodestia, tentare di riabilitare la figura dell'uomo e del poeta.
Giuseppe Parini nacque a Bosisio il 22 o il 23 maggio del 1729.
Già il suo genetliaco offre motivo di discussione, anche
se piuttosto faceta, tra chi vorrebbe celebrare il compleanno
il giorno 22 e chi il giorno seguente. In realtà il giallo
della data può essere risolto con estrema semplicità.
Nel periodo in cui nacque il giovane Giuseppe, infatti,la mortalità
infantile era molto elevata per cui i bambini venivano battezzati
velocemente. Per la precisione la "regola " consisteva
nel battezzare il giorno stesso della venuta al mondo coloro che
nascevano prima di mezzogiorno, mentre chi nasceva nel corso del
pomeriggio veniva battezzato il giorno seguente.
In ogni caso,a prescindere dalla data del compleanno, l'atto di
battesimo conservato presso la parrocchia di Bosisio Parini riporta
la seguente dicitura: "Alli ventitrè maggio milla
e sette cento venti nove Antonio Maria Giuseppe Gaetano figlio
di Francesco Maria Parino, et sig.Angiola Maria Caspani, jugali
ratto,è battezzato il giorno suddetto da me infrascritto
curato di Bosisio; compare è stato messer Carlo Andrea
Appiano habitante in Bosisio, et in fede..."
Leggendo con attenzione l'atto di battesimo si nota che c'è
un altro piccolo enigma che interessa la nascita di Giuseppe Parini;ossia
il fatto che egli non si chiamava affatto Parini, bensì
Parino. La conferma di questo fatto ci viene fornita anche dalla
prima raccolta di versi da lui pubblicata:"Alcune poesie
di Ripano Eupilino". Ebbene anagrammando la parola "Ripano
" contenuta nel titolo della pubblicazione si ottiene a parola
"Parino"; ossia proprio il cognome del poeta bosisiese.
Anche in questo caso l'enigma è di facile soluzione. Fu
egli stesso che per "ingentilire " il cognome lo trasformò
in "Parini ".
A riguardo dell'infanzia che il giovane Giuseppe trascorse a Bosisio
si sa ben poco, se non il fatto che intraprese i suoi primi studi
sotto la guida del parroco: don Carlo Cabiati e quando questi
morì il suo successore:don Carlo Giuseppe Gilardi divenne
il nuovo precettore del giovane Parini. Va segnalato il fatto
che l'arciprete di Villa Incino, avendo occasione di conoscere
il piccolo Giuseppe osservò come gli occhi del bambino
fossero molto luminosi e quindi, sempre secondo il suo parere,"segno
d'intelligenza ". In realtà oggi sappiamo che il prelato
aveva ragione da vendere e aveva saputo riconoscere, è
il caso di dirlo,"a vista d'occhio " la genialità
del futuro poeta. Nel 1739, all'età di dieci anni, il piccolo
Giuseppe lascia Bosisio e muove alla volta di Milano; la città
che lo adottò e nella quale visse sino al 1799 anche se,
fino al 1765, tornò diverse volte a Bosisio. Con la partenza
di Parini voglio chiudere questa prima "puntata " della
sua biografia, sperando di avere destato in chi legge un poco
di curiosità nei confronti di questo particolare bambino.
La seconda puntata...chi lo sa...potreste leggerla sul prossimo
numero de "La Goccia Briantea "
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