Caro
Marcucci ...
Dicembre 2006
di Antonio Martone
Caro Marcucci,
avrei voluto che fossi presente all’assemblea. Un’altra
ferita viene inferta al nostro territorio. Peccato che un occasione
pregevole per il nostro paese quale è stata la creazione
di uno spontaneo comitato di cittadini che sembrava potesse sconfiggere
una prevaricazione come era successo al primo tentativo di installazione,
non ha avuto esito. Come te, ho osservato con interesse e rispetto
questo movimento genuino ed ho pensato volentieri ad un atteggiamento
a sirene basse al fine di non contribuire ed alimentare una dialettica
politica che non deve esserci e soprattutto pensare al bene comune.
Ho accettato con piacere l’invito di partecipazione all’assemblea
del 1 dicembre promosso dal comitato contro l’antenna. Mi
sono sentito come tu spesso dici un liber o
cittadino prima di essere consigliere comunale e capogruppo Non
ho fatto nessun intervento perché ho sentito tante parole,
provocazioni e soloni che facilmente, come tu mi insegni, poi
si arenano in vicoli ideologici e fibrillanti trovate senza soluzioni.
Tentativi goffi di metterla in politica ed anche qui non ho risposto
al fine di non far nascere le solite polemiche sterili ed inutili
che distraessero dalla causa comune promossa dal comitato. Personalmente,
ho firmato anch’io contro l’installazione della ‘
prima antenna’ e firmerei ancora per la seconda e la terza.
Una curiosità, per me importante, che una persona del comitato
ha annunciato l’arrivo di una seconda antenna Telecom in
paese e non capisco perché nessuno si sia soffermato su
questo particolare. Cosa deve dire chi non ha messo più
la precedente antenna? Senz’altro bisogna complimentarsi
con quelli che si sono rifiutati di farla mettere sul proprio
terreno e, ti assicuro ce ne sono. Ma solo per l’atto di
generosità nei confronti dell’ambiente e della comunità
oltre alla rinuncia economica. Quando avremo tempo, potremo disquisire
all’infinito in materia. La parola più saggia è
stata precauzione. La storia, comunque va avanti da tre mesi e
ti posso assicurare che in questo periodo Impegno Comune ha chiesto
spiegazioni all’amministrazione comunale più volte.
E’ nota la nostra contrarietà e siamo stati rassicurati
che l’atteggiamento assunto sarebbe stato quello di diniego,
poi di resistenza (anche attaccandosi ai minimi possibili cavilli)
contro la Siemens. Così sempre in Consiglio comunale abbiamo
condiviso la scelta di contrastare l’area del Mais.
Mi sono spesso chiesto e ti chiedo, come mai nessuno dei cittadini
assiste ai Consigli comunali? Non è forse la sede istituzionale
per eccellenza e più idonea per capire meglio su come,
cosa e quando? E’ la sede dove si prendono, a torto o a
ragione le decisioni e si ascoltano i punti di vista dei rappresentanti
eletti. Perché si naviga sul sentito dire, sul travisamento
etc..? Poi ci si cimenta in sproloqui, in equilibrismi dialettici,
menzogne e sentenze pur non partecipando mai. Ho raccontato questa
mia esperienza a degli amici che vivono in altri paesi vicini
e che non fanno politica, chiedendo se anche da loro succede questo.
Mi hanno detto che dipende dagli argomenti all’ordine del
giorno: quando si tratta del PRG, per esempio c’è
il pienone. Ebbene da noi pochissimi ed agli altri consigli, tranne
qualche rarissima eccezione, nessuno. Perché? Ormai siamo
ai 3 anni dalle elezioni ma non si è visto mai un componente
della terza lista, un rappresentante di associazioni, gruppi o
qualche curioso. Rogeno è strana, mi devi raccontare ancora
un sacco di cose che mi sfuggono.Mi devi dare un po’ di
spiegazioni. Quella sera ho riflettuto. Ma perché in Consiglio
comunale non viene nessuna di queste persone? Eventualmente, perché
l’Amministrazione non ha indetto da subito un assemblea
pubblica sull’argomento? L’antenna è uno dei
problemi, ce ne sono tanti, altri e ancora ce ne saranno in futuro,
perché non suscitano partecipazione in Consiglio comunale?
Mi interessa molto la tua opinione, con stima.
Antonio Martone
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