STUDIO
SULLA CONTAMINAZIONE DEI
TERRENI INTORNO A MERONE
Dicembre 2006
Abbiamo commissionato all’IST Istituto
Nazionale per la Ricerca sul Cancro uno Studio sulla contaminazione
da metalli nei terreni intorno al cementificio HOLCIM di Merone
(si allegano le conclusioni e un articolo apparso su La Provincia
di Como). Lo studio dell’IST conclude che le alte concentrazione
di Cadmio, Tallio, Piombo e Mercurio riscontate in diversi siti
analizzati sono da attribuire a contaminazione di origine antropica
e rappresentano un fenomeno da non sottovalutare per le possibili
conseguenze sulla salute umana. Dice inoltre che, alla luce dell’accertata
presenza di numerosi metalli tossici (tra cui mercurio, cadmio
e piombo) nelle emissioni del cementificio HolcimItalia SpA, le
quantità di tali metalli giornalmente immesse nell’ambiente,
in particolare il mercurio, e la presenza di aree vulnerabili
nelle possibili zone di ricaduta delle emissioni del cementificio,
quali terreni ad uso agricolo e i due laghi oggetto di pesca sportiva,
rendono opportune ulteriori indagini (vedi relativo elenco nelle
conclusioni della relazione IST). Sappiamo anche che alcuni metalli
nelle polveri sottili (come cromo, piombo e nichel) sono 3-4 volte
più alti nella rurale Monguzzo (1.923 abitanti), che nella
molto più inquinata Como (78.680 abitanti). (Fonte: Rapporto
Laboratorio Mobile ARPA Monguzzo 2003). Holcim Italia SpA contribuisce
al: 36% delle emissioni di BIOSSIDO DI ZOLFO stimate sull’intera
provincia di Como e a circa il 25% delle emissioni totali di OSSIDI
DI AZOTO stimate sul territorio comasco.
Particolato fine (PM 10): attribuibili ai processi industriali
56 t/anno, contro appena: 2,5 t/anno attribuibili al traffico.
(Fonte: Rapporto Laboratorio Mobile ARPA Merone 2002). Secondo
lo studio sulle ricadute degli inquinanti della Holcim (“studio
Micloh)” dell’ARPA Lombardia, nel periodo estivo,
per i tre inquinanti presi in esame (ossidi di azoto (NOX), biossido
di zolfo (SO2) e polveri totali (PTS),: <<le concentrazioni
maggiori sono nell’ordine di (…) e ricadono principalmente
nel comune di Merone>>. Per i NOx e l’SO2 lo studio
specifica: <<principalmente nel comune di Merone, in particolare
in direzione NORD-EST dai camini>>, per le polveri invece
dice: principalmente nel comune di Merone e nella provincia di
Lecco. Sebbene in minore misura, gli altri comuni interessati
sono, sempre nel periodo estivo: Eupilio, Pusiano, Lambrugo, ed
Inverigo. Nel periodo invernale la maggiore ricaduta è
nella provincia di Lecco. Altri comuni interessati, sebbene in
minore misura, sono: Eupilio, Pusiano, Lambrugo, Inverigo, Alserio,
Orsenigo, Anzano del Parco, Alzate Brianza.Il Piano dei Rifiuti
della Provincia di Como prevede possibilità per gli operatori
privati di stipulare accordi per il recupero energetico di rifiuti
urbani, anche preventivamente trattati. Tali accordi con aziende
private consentirebbero al cementificio Holcim di Merone di smaltire
rifiuti urbani, oltre ai rifiuti industriali che brucia dal 1983.
Questo capitolo del Piano dei rifiuti può ancora essere
modificato, se entro il 15 gennaio i cittadini, le amministrazioni
locali e le associazioni locali presenteranno osservazioni in
tal senso. Rete Donne Brianza, che nel 2004 raccolse oltre 10.000
firme contro lo smaltimento di qualsiasi tipo di rifiuto nel cementificio
di Merone, si fa portavoce della ferma opposizione dei cittadini
dei comuni interessati all’ipotesi di termodistruzione di
rifiuti urbani in impianti privati, e in particolare nel cementificio
di Merone e presenterà una osservazione.
Circolo Ambiente
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