“I
LAVORATORI DELLA SANITÀ PRIVATA SENZA CONTRATTO DA 35 MESI”
Dicembre 2006

Le lavoratrici e i lavoratori del comparto
Sanità Privata sono gli unici in Italia a non veder rinnovato
il biennio economico 2004-2005, nell’ambito del CCNL 2001-2005.
Per la seconda volta i datori di lavoro, che fanno riferimento
alle associazioni Aris (Associazione Religiosa Istituti Socio-Sanitari),
AIOP (Associazione Italiana Ospedalità Privata vicina a
Confindustria) e Fondazione Don C. Gnocchi, ritardano la firma
del contratto, adducendo quale motivazione il pagamento inadeguato
delle quote regionali. Il biennio economico 20012003 è
stato sottoscritto in forma frazionata dalle tre associazioni
con 3 anni di ritardo, ed anche oggi siamo molto vicini allo stesso
ritardo. Ancora una volta i lavoratori sono stati usati per batter
cassa presso le Regioni. Ma questa volta le motivazioni sono ancor
più false in quanto gli enti erogatori hanno onorato il
biennio in questione. Il 26 ottobre Ia Fondazione Don Gnocchi
ha sottoscritto finalmente la preintesa del CCNL in questione,
mentre le altre due associazioni ARIS e AIOP continuano ostinatamente
a negare il diritto al rinnovo contrattuale ed hanno fatto sgomberare,
con l’intervento della forza pubblica la sede AIOP teatro
della trattativa, cacciando le delegazioni sindacali trattanti
ed i lavoratori che pacificamente avevano occupato quella sede.
I. padroni ancora una -volta, sia quelli di estrazione religiosa
che laica, mostrano iI loro carattere e i loro intenti opponendo
alla civile protesta sindacale una risposta repressiva e chiudendo
la porta della trattativa. D’altra parte le Regioni, pur
riconoscendo i presupposti che originano la rivendicazione sindacale
stentano ad esercitare le loro funzioni di controllo degli accreditamenti.
Strano paese l’Italia! Qualche anno fa un giudice ordinava
ad una società di calcio di serie A il pagamento di quanto
non erogato ai calciatori professionisti. E sappiamo di che stipendi
si trattai I lavoratori della sanità privata trovano la
porta ancora chiusa dopo ormai tre anni di ritardo e vengono fatti
sgombrare dalla polizia! E ancora una volta è noto che
questi stipendi servono ai lavoratori a provvedere al proprio
sostentamento ed a quello delle loro famiglie. Non chiediamo la
luna ma solo quello che ci spetta, secondo quanto già pattuito
e rifiutiamo di essere strumentalizzati dai datori di lavoro per
fare cassa. Nello stesso tempo chiediamo che le Regioni esercitino
le proprie funzioni di controllo verso le associazioni, che, già
finanziate da soldi pubblici, ritardano in modo del tutto pretestuoso
la firma del CCNL. Il clima tra i lavoratori è di forte
insoddisfazione e di rabbia per il mancato e legittimo riconoscimento
economico da parte dei datori di lavoro. Nei depliant distribuiti
dalle direzioni lavoratori vengono definiti e di alta professionalità,
alta specializzazione, mentre, per la verità gli stipendi
oltre a non essere elevati vengono adeguati con notevoli ritardi.
Questa situazione esaspera i lavoratori e li porta a protestare
nei modi civili e pur previsti e normati dalla legge. Dopo uno
sciopero nazionale e numerose iniziative, la lotta no è
ancora finita. E’ stato proclamato un secondo sciopero nazionale..
Questo mese di novembre si preannuncia caldo e ricco di iniziative.
Se non basterà lo sciopero nazionale proseguiremo con i
presidi, i volantinaggi e gli articoli di stampa.
Le Aziende del nostro Territorio lecchese che negano il CCNL biennio
economico 2004-2005 sono le seguenti:
“ La Nostra Famiglia” , Associata Aris, con centri
a Bosisio Parini, Lecco, Mandello del Lario, Ponte Lambro;
“Casa di cura G.B. Mangioni” sede di Lecco associala
AIOP;
“Fondazione Sacra Famiglia”, con sede a Regoledo di
Perledo; associata ARIS
“Casa di cura Lecco”, Lecco ; associata ARIS
“Ospedale Valduce-Villa Beretta”, Costa Masnaga- associato
ARIS
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