Il
Lambro
Dicembre 2007

Il fiume nasce dai monti del gruppo del
San Primo appena sopra il Ghisallo, in provincia di Como.
La sorgente viene detta Menaresta: “mena” cioè
“va, porta”, “resta” cioè “rimane”.
È di tipo carsico. Un serbatoio sotterraneo nella roccia
calcarea si riempie a intervalli regoalri di acqua, fino a straboccare
verso l’esterno, per poi ritornare a caricarsi. Dalla sorgente
il ruscelletto si porta poi verso Magreglio. Da questo punto il
fiume entra in Vallassina, bagnando i centri di Asso, Ponte Lambro
ed Erba. A Erba entra nel lago di Pusiano; l’ultimo tratto
prima del Lago prende il nome di Lambrone. Il fiume qui è
stato trasformato, sotto la dominazione austriaca, in un canale.
Il termine “lambrone” (lambron in dialetto) viene
usato, in Brianza e a Monza, per riferirsi al fiume quando c’è
una piena particolarmente rilevante. Uscito dal lago (sia per
mezzo di un canale sotterraneo che regola il deflusso delle acque
del bacino, sia tramite il suo corso naturale a cui lo stesso
canale si unisce), il fiume riceve da destra l’emissario
del lago di Alserio dopodiché bagna il centro di Merone.
Entra ora in Brianza scorrendo con andamento tortuoso ai piedi
delle colline moreniche (dove raccoglie le acque di svariate rogge
e dei laghetti brianzoli) raggiungendo in breve la città
di Monza. Subito attraversa l’ omonimo parco dividendosi
poi, nei pressi della Chiesa del Carrobiolo in due rami: il Lambro,
che passa sotto il Ponte dei Leoni, ed il Lambretto che fu fatto
deviare nel XIV secolo dai Visconti per la difesa della città.
Uscito dalla città nuovamente con corso riunito, il fiume
attraversa tutta la zona est di Milano scorrendo tramite un sifone
sotto la Martesana e ricevendone anche una parte delle acque.
Da qui in poi il fiume riceve centinaia di scarichi fognari che
ne accrescono artificialmente la portate ed anche, putroppo, il
suo stato di inquinamento. Giunto a Melegnano il Lambro riceve
le acque della Vettabbia, arricchite cento metri più a
monte da quelle del Redefossi, entrando poi alcuni km a valle
in provincia di Lodi.
Con corso più lento il fiume attraversa in seguito la cittadina
di Sant’Angelo Lodigiano ricevendo da destra il Lambro meridionale,
derivato dai Navigli e dall’Olona, suo principale tributario.
Con portata quasi raddoppiata il fiume prosegue lento bagnando
il centro di San Colombano al Lambro, fungendo anche per un brevissimo
tratto da confine fra le province di Lodi e Pavia, e una volta
giunto nei pressi di Orio Litta confluisce da sinistra nel Po.
G.L.
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