RIFLESSIONI
MINIMALISTE QUASI NATALIZIE
Dicembre 2007
di Lucio Garofalo
In tanti avvertiamo crescere in noi un desiderio interiore di
calore umano, di solidarietà morale e di comunicazione
interpersonale, un bisogno di umanità e di comunità
esistenziale per chi non frequenta ambienti e forme di socialità
che non siano la chiesa, i bar, i pub e altri locali pubblici,
le palestre e gli stadi di calcio, i partiti politici, i centri
estetici e quelli commerciali, i salotti mondani, eccetera. E’
un richiamo esplicito e diretto, ma profondo, a quei valori umani
e sociali che si sono persi e sgretolati, direi alienati nel senso
etimologico del termine, vale a dire resi alieni, ossia estraniati
dalla nostra condizione umana e sociale, e che purtroppo sono
difficili da recuperare, presi come siamo da un perverso e micidiale
ingranaggio di fabbricazione e consumo che ci attanaglia e ci
stritola, impedendoci di pensare, di progettare una felicità
comune, di godere e vivere pigramente, lentamente, oziosamente,
le gioie e i piaceri concessi dalla vita. Occorre fermarsi, (ri)prendersi
una lunga e distesa pausa di riflessione esistenziale e politica,
per riscoprire la propria umanità, per riappropriarsi degli
spazi di autentica vivibilità e di convivenza sociale.
La democrazia e la libertà sono diritti nulli ed insignificanti,
se non vengono tradotti in partecipazione diretta e corale, se
non sono applicati nell’esercizio concreto, nella prassi
politica quotidiana, nel vissuto particolare delle nostre piccole
comunità locali. Laddove è ancora possibile un’esistenza
a misura d’uomo, una condivisione comune, e laddove è
non solo possibile, ma altresì necessario, costruire e
realizzare un processo collettivo di autentica democrazia diretta
e partecipativa.
Lucio Garofalo
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