Babbo
Natale si racconta: tra realtà e fantasia
Dicembre 2009
di Paola Sandionigi

La barba bianca folta ben curata e l’abito rosso con una
bordura di pelliccia bianca, così algida da sembrare neve.
Ai piedi un paio di comodi stivaletti di pelle morbida, chiusi
con delle stringhe sottili ma ben resistenti. L’età
è quella di sempre: indefinita. La pancia lievita, e solo
nei periodi delle feste riesce a perdere qualche chilo che poi
immancabilmente da gennaio recupera. Babbo Natale è pronto.
Nel suo laboratorio al Polo Nord, affiancato da instancabili folletti
sta preparando gli ultimi pacchetti. Come ogni anno ci sono letterine
che arrivano poche ore prima della mezzanotte. Ma nessun problema:
ce la farà. Deve farcela, non può permettersi di
infrangere il sogno di tanti bambini che lo aspettano ansiosi.
Mentre le sue bellissime renne schiacciano un pisolino, e Mamma
Natale confeziona i pacchetti con quel tocco che solo lei sa dare,
Babbo Natale si gusta una fetta di torta alla panna. <<Sono
un golosone, cosa volete farci – racconta -. Non riesco
a resistere, e del resto si vede, ho una bella pancia anche se
questi mese ho fatto tante di quelle corse che ho perso qualche
etto. Mia moglie vorrebbe mandarmi alla beauty farm, vorrebbe
che mi mettessi a dieta, ma è impossibile: Babbo Natale
da sempre e bello tondo e così deve restare. I bambini
resterebbero male se diventassi uno stecchino>>.
E’ simpatico, ha sempre la battuta pronta, da secoli solca
i cieli con la sua slitta. <<Mi diverto un sacco –
dice – le mie renne sanno la strada a memoria, solo che
una volta le case erano tutte basse e anche se sbagliavamo manovra
non c’erano problemi, adesso rischiamo di restare impigliati
in qualche antenna: in quelle paraboliche che piazzano sui tetti.
Ho dovuto arrendermi alla tecnologia e comprarmi un satellitare,
così non c’è rischio che arrivi in ritardo
o che mi perda>>. Telefonini, computer ma anche trenini
di ultima generazione, biciclette, video-giochi. Come sono cambiati
i gusti dei bambini. <<I ragazzini alla fine chiedono poco,
sono esigenti certo, ma non esagerati come si vorrebbe far credere.
Preferiscono un solo regalo ma di qualità piuttosto che
cose inutili che poi si dimenticano d’avere. La tecnologia
è la più gettonata e i miei elfi si sono adeguati
– fa notare Babbo -, riescono a comporre un computer con
una manciata di viti e elementi di plastica>>.
Le ragazzine invece <<vogliono abiti, scarpe, borsette griffate,
e tanti libri: leggono parecchio, altro che storie. Gli adulti
mi creano qualche disguido, non sai mai come prenderli: sono spesso
arrabbiati, musoni, lunatici, tanto che ho deciso di regalargli
la “polverina del sorriso” sperando che abbia effetto>>.
A gennaio <<me ne vado in vacanza, ai tropici a farmi una
bella abbronzatura con tutti gli elfi, Mamma Natale e le renne
che non vedono l’ora di fare il corso di sci d’acqua>>.
E’ indaffaratissimo, la pila di pacchetti è altissima.
Difficile riuscire a capire come possa caricare tutto sulla slitta.
<<E’ un segreto: non per niente siamo magici…>>.
Paola Sandionigi
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