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di Antonio Isacco
Febbraio 2005

LA STAZIONE FERROVIARIA DI CASLETTO-ROGENO

Non è più accettabile ignorare il problema della riqualificazione dell'ambiente degradato dell'edificio della stazione ferroviaria di Casletto-Rogeno.
Dal punto di vista personale sarebbe un bel modo di rendere efficiente una stazione che, specialmente nel periodo scolastico, rende tuttora un servizio indispensabile a tanti nostri giovani studenti e anche ad altri cittadini che quotidianamente dovrebbero godere di un ambiente molto più accogliente e senz'altro più dignitoso (mancano perfino i più che necessari servizi igienici).
Appena usciti da una guerra disastrosa, e non soltanto per noi, io ero un abbonato delle Ferrovie dello Stato che, all'età di undici anni, mi recavo a Lecco per, ovviamente, motivi di studio, per poi proseguire fino ai primi anni sessanta per ben altre necessità: cioè di lavoro in fabbrica e poi in ufficio. Ebbene, in tutti quegli anni, veramente duri e difficili, la stazione di Casletto-Rogeno brillava per: funzionalità dirigenziale, per accoglienza e per il servizio ad altri molti viaggiatori provenienti da un Comune limitrofo al nostro. I servizi del personale viaggiante risentivano di una certa sudditanza autoritaria, nei modi di atteggiarsi, alla dittatura fascista appena spodestata. Malgrado questo neo la nostra gloriosa stazione ferroviaria si presentava al fruitore con numerose aiuole colme di fiori dalle specie più svariate e dai profumi più accattivanti; i servizi igienici erano efficienti, la sala d'aspetto, riscaldata nel periodo dovuto, era pulita e molto accogliente. Gli studenti erano pochi, i più numerosi erano gli operai metalmeccanici, non mancava qualche impiegato, perfino qualche viaggiatore per diporto, in alcune occasioni.
Ripeto, erano anni duri, eravamo tutti più poveri ma dignitosi e decorosi: c'era sviluppato il rispetto delle cose oltre a quello per le idee, si doveva lavorare duramente e quando è stato il mio turno l'ho fatto, insomma non era certamente un momento facile eppure la stazione ferroviaria di Casletto-Rogeno era un luogo accogliente e fiorente in tutte le sue sfumature.
Oggi? Oggi è una … cosa penosa, indecente, indecorosa, fatiscente. La nostra stazione ferroviaria, per molti è sinonimo di inospitalità e di degrado, quando dovrebbe essere segno di accoglienza e di funzionalità; per alcuni rappresenta un problema di ordine pubblico, per altri di socialità da reinventare, per qualcuno è una partita persa, per chi ha a cuore una visione generale di paese, è l'occasione di una nuova progettualità urbanistica anche in relazione all'Istituto de "La Nostra Famiglia" oltre, ovviamente al nostro Comune.
La stazione ferroviaria di Casletto-Rogeno (baricentro del territorio comunale) urge di notevoli interventi, necessità di Autorità che insegnino a prendere di petto le situazioni e a cambiare le cose che non vanno, a trasformare i limiti in opportunità e a non arrendersi "al già fatto" come se fosse ineluttabile, a rilanciare ciò che stenta e a suggerire traguardi oltre gli ostacoli: si può e si deve ripartire da un'area "calda" come la stazione ferroviaria, per ripensare con slancio l'urbanistica del Comune di Rogeno.
Perciò si faccia avanti chi, come l'Amministrazione Comunale, è preposta a un simile dovere ma non ne avverte la responsabilità.

 
 
 
       

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