MERONE,
LA STORIA
Febbraio 2005
Non è ben chiara l'origine del nome
del paese, ma secondo alcuni studiosi il toponimo potrebbe derivare
da "melone". Evidente è la provenienza del toponimo
della frazione di Moiana, che discende da una parola dialettale
che vuol dire terreno paludoso.
Si suppone che sul territorio di Merone fossero presenti insediamenti
di epoca romana, in quanto nei territori confinanti vennero ritrovati
segni di importanti insediamenti. Le notizie documentate sull'abitato
risalgono al XIII secolo quando Goffredo da Bussero, in una citazione,
parla del "loco Merono".
La metà del XII secolo segnò un periodo inquieto,
in quanto in tutta la zona si verificarono furiose battaglie tra
i Torriani e i Visconti, mentre si hanno notizie di un gruppo
di popolani che, guidati da un certo Goffredo Della Torre, mise
a ferro e fuoco le terre di Merone. In quel periodo il paese e
il suo territorio versavano in pessime condizioni economiche,
così come la chiesa di San Giacomo, che era considerata
molto povera.
La storia di Merone ricorda solamente il passaggio dei vari feudatari:
nel XVI secolo fu infeudato dalla signoria di un Leone Carpano,
nominato in seguito arcivescovo di Napoli, mentre nel Seicento
dal conte Paolo Archinto e nel Settecento dal conte Carena. Il
XVII e il XVIII secolo sono contrassegnati da opere di idraulica
realizzate dagli Spagnoli e dagli Austriaci, che cercarono con
dighe e canali di regolare le piene del fiume Lambro e del lago
di Pusiano. In periodi lontani gli abitanti di Merone vivevano
soprattutto di agricoltura e di artigianato. La tessitura oggi
è ancora fiorente. Ma la vera rinascita economica avvenne
nel 1924, quando la società Montandon decise di costruire
un'azienda che si occupava della fabbricazione del cemento Portland.
La scelta di Merone fu dettata dal passaggio della ferrovia e
dell'abbondanza di calcare e di marna sulle rive del lago di Pusiano |