I
trii dì della Merla
Febbraio 2005
La leggenda dei tre giorni della merla si
perde nell'onda del tempo. Sappiamo solo che erano gli ultimi
tre giorni di gennaio, il 29, 30 e 31, e in quei dì capitò
a Milano un inverno molto rigido. La neve aveva steso un candido
tappeto su tutte le strade e i tetti della città. I protagonisti
di questa storia sono un merlo, una merla e i loro tre figlioletti.
Erano venuti in città sul finire dell'estate e avevano
sistemato il loro rifugio su un alto albero nel cortile di un
palazzo situato in Porta Nuova. Poi, per l'inverno, avevano trovato
casa sotto una gronda al riparo dalla neve che in quell'anno era
particolarmente abbondante. Il gelo rendeva difficile trovare
le provvigioni per sfamarsi; il merlo volava da mattina a sera
in cerca di becchime per la sua famiglia e perlustrava invano
tutti i giardini, i cortili e i balconi dei dintorni. La neve
copriva ogni briciola. Un giorno il merlo decise di volare ai
confini di quella nevicata, per trovare un rifugio più
mite per la sua famiglia. Intanto continuava a nevicare. La merla,
per proteggere i merlottini intirizziti dal freddo, spostò
il nido su un tetto vicino, dove fumava un comignolo da cui proveniva
un po' di tepore. Tre giorni durò il freddo. E tre giorni
stette via il merlo. Quando tornò indietro, quasi non riconosceva
più la consorte e i figlioletti: erano diventati tutti
neri per il fumo che emanava il camino. Nel primo dì di
febbraio comparve finalmente un pallido sole e uscirono tutti
dal nido invernale; anche il capofamiglia si era scurito a contatto
con la fuliggine. Da allora i merli nacquero tutti neri; i merli
bianchi diventarono un'eccezione di favola. Gli ultimi tre giorni
di gennaio, di solito i più freddi, furono detti i "trii
dì de la merla" per ricordare l'avventura di questa
famigliola di merli. |