Il
Valore dell’Allenamento
Febbraio 2005
A
conclusione del 1° ciclo del corso di allenatori che ci ha
visti protagonisti nei mesi di novembre/gennaio, vorremmo condividere
con voi una riflessione sull'allenamento, che ci è stata
proposta dal CSI e, oltre ad esserci piaciuta molto, ci è
sembrata anche alquanto significativa. Ma è soprattutto
alle nostre ragazze della Pallavolo (a cui teniamo particolarmente)
e ai loro genitori, ma anche a tutti gli operatori sportivi, che
inviamo queste parole, perché, come noi, ripensino a questo
importante messaggio. Auguriamoci di riuscire con i fatti a mettere
in pratica ciò… Noi ci impegneremo per farlo!!! Un
saluto a tutti.
Gli allenatori della pallavolo del GS Rogeno
IL VALORE DELL'ALLENAMENTO: DESIDERIO, DETERMINAZIONE,
COSTANZA, PAZIENZA E OTTIMISMO
Voler vincere al di là dei propri limiti o senza la fatica
dell'allenamento significa essere illusi, o peggio dei disonesti.
Ma per essere vincenti che cosa serve? Il vincente è colui
che ha preso coscienza delle proprie capacità, ma anche
dei propri limiti; è una persona che ha stima di sé,
conosce la propria misura e si pone degli obiettivi precisi da
raggiungere nel rispetto delle regole: insomma una persona che
sa mettere in gioco la propria vita.
La qualità fondamentale del campione è il desiderio.
Il desiderio del miglioramento e della vittoria spinge ad allenarsi,
impegnarsi, esercitarsi, gareggiare ed infine vincere.
Determinazione e costanza sono le qualità delle persone
tenaci, resistenti, che non si fermano di fronte agli ostacoli,
ma che anzi, tentano di superarli e, anche se a volte non vincono
al primo tentativo, ritentano fino al successo. Anche la concentrazione,
da impiegare per mettere a fuoco l'obiettivo e non perderlo mai
di vista, e la sicurezza di sé che alimenta l'autostima,
sono doti importanti per delle persone che mirano in alto.
Bisogna poi avere un atteggiamento positivo, che si manifesta
nella capacità di non annoiarsi mai, di non cadere nella
depressione e di non irritarsi se le cose vanno male. Esso comporta
una buona dose di pazienza e ottimismo e, soprattutto, di convinzione
di potercela fare sapendo che avere coraggio non significa non
avere paura, bensì andare avanti nonostante la paura.
Altra dote che occorre coltivare è la gratitudine nei confronti
di tutti coloro che ci hanno aiutato in questo percorso, in questa
conquista della nostra migliore prestazione e del nostro migliore
risultato, come i genitori, l'allenatore, la società sportiva,
gli amici, i compagni di squadra,… Bisogna ricordarsi sempre
dell'aiuto degli altri e dividere con loro la ricompensa; nessuna
vittoria appartiene a noi soltanto, ma è sempre frutto
di sinergie. Il campione è un uomo o una donna vincente,
che lotta prima di tutto con se stesso, con i suoi tempi di crescita,
con il suo limite. Ciò che differenzia un campione da un
uomo o una donna mediocre è l'entusiasmo, il coraggio,
la pazienza, la resistenza, la determinazione, la passione in
vista del raggiungimento di un obiettivo. Ciò lo spinge
a dare il meglio di sé, ad allenarsi, a gareggiare, ad
essere "squadra" e a vincere. Non bisogna però
dimenticare la qualità indispensabile: avere sempre la
consapevolezza che lo sport è un gioco, che facciamo per
divertimento.
Si può anche perdere, e perdere non è una brutta
cosa. Ma accettare la sconfitta, cioè capirla, aiuta ad
essere persone migliori. La vera sconfitta è quando si
decide di smettere di sognare, di tentare: è quando ci
si arrende.
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