JENNY
Febbraio 2006
dai Nostri Inviati Luigino Rigamonti, Agostino
Frigerio, Gigi Redaelli
Cesana Pariol, 21 febbraio 2006.
Un pulman carico di gioia e speranze si è arrampicato fino
a Cesana Pariol da Casletto per dare manforte alla Jennifer. Tra
prove di cori, analisi tecniche e riti scaramantici i tifosi olimpionici
hanno raggiunto a mezzodì il centro di Cesana invadendola
pacificamente: un
serpentone bianco-azzurro con la scritta “Casletto è
con voi” sulle spalle agitava tricolori e striscioni. Alla
pista i tifosi più impazienti, giunti qualche giorno prima,
accoglievano i caslettesi di Jennifer e i collepetrini di Gerda
istruendoli nelle coreografie del BOB TEAM ITALIA 1. Persino giganteschi
campanacci piemontesi sono stati inseriti nel gruppo. La gara.
Terza manche: alta tensione in zona partenza. L’allenatore
corre a raccomandarsi il silenzio assoluto per rispettare la concentrazione
delle nostre atlete prima ed esplosione di urla al via. Fatto!
ed è stata la manche migliore! Adesso che scendono le altre
ragazze ci dirigiamo verso l’arrivo costeggiando la pista
e ad ogni assistente si chiede di ... frenare le tedesche a qualsiasi
costo (abbiamo investito nella corruzione 2 cappellini e tre caffé).
Inizia la quarta manche e tutti siamo sulla tribuna centrale davanti
al podio. L’adrenalina sale equipaggio dopo equipaggio.
Bocche aperte, poca lucidità e ricordi annebbiati sotto
una leggera nevicata. Flash
indimenticabili: tocca a Jenny ... silenzio ... occhi sullo schermo
gigante ... gli intermedi ... primi ... primi ... primi ... primi
... e ANCORA PRIMI! ... SIIIIII! ... ABBIAMO LA MEDAGLIA! Da lì
in poi felicità allo stato puro: lacrime, salti, cori e
cellulari che suonano che non sente nessuno! Tra le urla e i canti
sentiamo Jennifer coi giornalisti: “ ... facevo atletica
... mai avrei pensato di salire sul podio ad un’olimpiade
invernale ... sono felicissima sia per me che per Gerda ... grazie
a tutti i caslettesi che sono venuti fin quassù a darci
forza e a spingere con me ...”. Gerda: ... la Jenni tra
la 3° e la 4° mi ha dato questo biglietto: ti aiuterò
a partir forte, ma tu guida velocissima”. Esausti, senza
voce, rimbrottati dalle mogli per la giornata rubata al lavoro
e alla famiglia, ma felici come non mai ci ritroviamo sul pulman
con delle medaglie di cioccolato al collo. Quando l’occhio
sta per chiudersi al microfono si annuncia: DON ANTONIO STA SUONANDO
LE CAMPANE A FESTA! Delirio olimpionico.
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