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La Chiesa di Santa Caterina

Febbraio 2006
di Giovanni Liga

La chiesa di Santa Caterina è inserita nell’antico palazzo Carpani. È di origine medioevale ed è sorto come castello. Fu distrutto nel 1285 nell’aspra guerra che contrappose, per l’affermazione della signoria in Milano, i Visconti ai Torriani. Poi fu trasformato in palazzo signorile e fu a lungo la dimora dei marchesi Carpani, per secoli signori di Merone. Qui Leone Carpani ospitò San Girolamo Emiliani, quando dopo aver dimorato a Como nel 1528 presso Primo Conti, attraversò la Brianza diretto a Somasca. Sembra che fino al 1920, nonostante il palazzo avesse subito diverse trasformazioni, la camera abitata da San Girolamo fosse rimasta nello stato primitivo. Dopo i Carpani, il palazzo divenne proprietà di diverse altre famiglie nobili: Carenna-Aliprandi, Rasini-Anguissola, Monticelli e infine Miroglio. La chiesa, annessa -come detto- all’abitazione, era dedicata a Santa Caterina. A questo proposito il parroco Don Mario Caldirola annotava nel “Liber Chronicus” della parrocchia: “Goffredo da Bussero assegna a Merone una Chiesa dedicata ai SS. Angeli: non pare però sia questo Oratorio. Anticamente esso era dedicato a San Carlo, e non si comprende come ora sia dedicato a Santa Caterina”. A più riprese negli atti delle visite pastorali ritorna il problema dell’ampliamento della chiesetta. Nella visita del 1615 si sottolineava anche la necessità di dotare l’edificio di sacrestia e di torretta per le campane. Inoltre bisognava costruire la casa per il cappellano: egli avrebbe celebrato la messa due volte la settimana, durante i giorni feriali; nei giorni festivi, oltre alla celebrazione della messa, sarebbe stato suo compito tenere di pomeriggio anche la scuola della dottrina cristiana. Per secoli ad officiare le sacre funzioni fu il cappellano delle famiglie proprietarie del palazzo. L’ultimo fu Don Pietro Orsenigo, morto nel 1944. Don Caldirola completa la presentazione della chiesa nel modo seguente: “Possiede una preziosa pala d’altare, rappresentante la Vergine con il Bambino, San Giovanni e gli Angeli. Sulla parete di sinistra vi è pure una tela di squisita fattura rappresentante l’Addolorata con il Cristo Morto. Per questo si celebra solennemente a Merone la festa della Madonna dei sette dolori.” Anche questa chiesa subì vari restauri. Negli ultimi decenni del secolo scorso fu ampliata e attualmente, per la sua manutenzione, opera un apposito gruppo parrocchiale, che si distingue per le iniziative volte a tener vivo l’interesse della popolazione per l’edificio sacro.

 
 
 
       

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