
a cura di Stefano Ratti
Febbraio 2007
VOLI RADENTI
Terrazzi, cornicioni, antenne, comignoli,
mucchi di immondizia. E’ in questo scenario edificante che
mamma passero ha abbandonato il suo piccolo appena nato e siccome
le disgrazie non vengono mai sole, al piccolo gli è rimasto
solo il padre, un povero essere da tormentare e sfinire. Il piccolo
non è contento di essere un semplice passero per il resto
della sua vita e soprattutto non vuole diventare come il padre
che, pur essendo al limite della sopportazione, cerca di educare
il figlio tiranno con amore. Il piccolo però non si arrende
e rifiuta la sua specie perché per lui non c’è
futuro come passero, al massimo, da piccolo passero potrebbe diventare
un grosso passero come il padre, esattamente ciò che lui
vuole evitare. VOLI RADENTI è la famosa serie umoristica
del fumettista Arkas, una serie dove un piccolo tiranno alato
e la sua vittima predestinata, il padre, discutono con ferocia
su questioni come la vita, la bellezza, la libertà. I passeri
sono gli uccelli più noti e diffusi al mondo. Nidificano
ovunque: sui tetti, sugli alberi, sulle rocce. Per
l’autore sono al tempo stesso un’immagine precisa
dell’uomo, come i protagonisti delle sue storie. Passero
e uomo, distinte ma non distanti identità, anche se, in
questo fumetto, gli unici segni della presenza umana sono i prodotti
di scarto della sua esistenza, i relitti che lascia al suo passaggio:
la spazzatura, i fili della corrente, i cartelli stradali. L’uomo
non si vede mai, ma c’è e vive in maniera intensa
e movimentata, sopraffatto dall’impulso di fare, produrre
e consumare. Preso dalle sue attività esistenziali, volutamente,
ignora l’altro e se per caso lo guarda, lo fa con un senso
di fastidio, forse perché la presenza dell’altro
è ingombrante quanto la sua. Il susseguirsi degli scontri
tra il passero padre e il figlio, sembra essere un confronto tra
due esseri umani che passano molto (forse troppo) tempo insieme.
L’autore da voce a ciò che con il tempo si accumula
dentro di noi, il voler dire trattenuto dal voler essere. Le sue
battute taglienti non sono mai cattive e gratuite, sono sempre
sincere, anche se infarcite da una vena di cinismo. L’autore
mostra la sua amata città, Atene, ma potrebbe benissimo
essere una qualsiasi città Europea come Milano, Roma, Parigi,
Londra. La città dipinta con occhio critico, come qualcosa
che ha soppiantato e brutalizzato la natura, dove gli animali
e l’uomo, hanno trovato un modo di sopravvivere dimenticando
la loro memoria atavica. Le pagine di questo volume scorrono veloci
tra una risata e l’altra, tra un sorriso dolce e al tempo
stesso amaro. Gli uccelli raccontano noi stessi con un umorismo
tagliente, inconfondibile, cattivo, sarcastico, divertente, tragico
e poetico, una dimostrazione di buon fumetto in una patria come
la Grecia che non ha una grande tradizione fumettistica ma che
sa sfornare autori incredibili come Akcas.
VOLI RADENTI
Lavieri Editore
64 pp. a colori – 17 X 24
Euro 8,00
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