Compostaggio
nell'erbese? Sì a certe condizioni
Febbraio 2008
Il Circolo Ambiente “Ilaria Alpi” interviene in merito
all’autocandidatura di Alzate Brianza per l’impianto
di compostaggio
Compostaggio nell’Erbese? Sì, a certe condizioni
“Si deve realizzare un impianto piccolo, in un’area
dismessa”
ERBA (CO) – “Ben venga l’autocandidatura per
ospitare un piccolo impianto di compostaggio nell’Erbese,
in un’area dismessa”. È questo il parere del
Circolo Ambiente “Ilaria Alpi” in merito all’ipotesi
che nell’Erbese venga realizzato un impianto per il trattamento
dei rifiuti umidi per la produzione di compost. Dichiarano i responsabili
del Circolo Ambiente: “Noi siamo favorevoli al compostaggio,
se questo viene realizzato in impianti di piccole dimensioni,
al massimo per 10 mila tonnellate all’anno. Occorre poi
verificare la compatibilità ambientale dell’area.
Trattandosi di un capannone, l’impianto deve essere previsto
in un’area industriale dismessa, onde non cementificare
altro territorio verde. Riguardo alla viabilità, deve essere
ubicato vicino a strade esistenti, anche in questo caso per evitare
nuove strade di accesso. L’impianto deve essere previsto
ad una certa distanza dai nuclei abitati, onde prevenire il problema
delle eventuali molestie per gli odori”. Gli ambientalisti
prendono atto della candidatura avanzata dal comune di Alzate
Brianza e si rammaricano per il ritiro di quella del comune di
Erba, che era stata presentata dalla precedente Amministrazione.
L’auspicio è che nella decisione preliminare venga
coinvolta la cittadinanza, chiarendo che il compostaggio è
una tecnica naturale e che gli impianti servono per trattare in
modo compatibile i rifiuti umidi, che costituiscono più
del 30% del totale dei rifiuti domestici. Il Circolo Ambiente
“Ilaria Alpi” replica quindi alle dichiarazioni dell’assessore
provinciale Mojoli in merito ai rifiuti bruciati nella cementeria
di Merone: “Mojoli gioca con le parole, dicendo che la Holcim
potrà continuare a bruciare i rifiuti ma non diventerà
un inceneritore (!?!). Al contrario, la Provincia deve dire un
no chiaro e definitivo alla possibilità che a Merone vengano
bruciati rifiuti di qualsiasi tipo. Per prima cosa bisogna tutelare
l’ambiente e la salute dei cittadini, minacciati dai fumi
emessi dalla cementeria”. Concludono gli ambientalisti:
“Il Piano rifiuti presentato dalla Giunta provinciale è
da rigettare in toto. Non prevede politiche per ridurre i rifiuti
alla fonte, prevede poca raccolta differenziata e l’uso
eccessivo di discariche e incenerimento. Noi siamo per una diversa
pianificazione, che preveda meno rifiuti attraverso la riduzione
all’origine, la raccolta differenziata all’80%, quindi
più riciclaggio e più compostaggio, mentre l’incenerimento
solo per la parte residuale che è meno del 20%”.
CIRCOLO AMBIENTE “Ilaria Alpi”
Merone, 14 febbraio 2008
|