Per
andare alla Giornata Mondiale della Gioventù
di Sydney faranno anche gli imbianchini
Febbraio 2008
di Enrico Viganò

ERBA. Per poter coprire le spese del viaggio
a Sydney distribuiranno volantini, svuoteranno le cantine, imbiancheranno
le aule degli oratori, taglieranno l’erba nei giardini,
raccoglieranno la carta. I venti giovani del Decanato di Erba
che hanno dato la loro adesione alla GMG della prossima estate
non si tirano indietro davanti alle difficoltà logistiche
che indubbiamente crea una trasferta nell’altra parte del
mondo. Alcuni sono studenti, altri hanno un lavoro precario, pochissimi
possono disporre dei 2500 euro necessari per partecipare alla
Giornata Mondiale della Gioventù. “Non tutti possono
attingere ai risparmi familiari – dice il coadiutore di
Alzate Brianza, don Angelo Bellati, responsabile per il Decanato
del gruppo erbese alla GMG – . Così abbiamo pensato
all’autofinanziamento. Ho già chiesto ai sacerdoti
del Decanato di indicarci eventuali lavori da svolgere nella loro
parrocchia e qualcuno ha già risposto: chi ha la cancellata
da verniciare, chi le aule di catechismo da imbiancare e chi ha
necessità di distribuire in ogni casa il bollettino parrocchiale.
Il lavoro manuale, al di là dell’aspetto venale,
sarà anche un’occasione per conoscerci, per formare
gruppo”. “Per vivere da protagonisti il grande evento
della GMG – continua don Angelo - sarà indispensabile
trovare momenti di condivisione, riflessione e preghiera, in modo
da amalgamarci sempre più. Il viaggio a Sydney non deve
ridursi ad una vacanza magari avventurosa, ma a un’esperienza
stimolante, che possa cambiare la vita di ciascuno. Vorrei tanto
che dopo l’esperienza australiana, questo gruppo non si
sfaldasse subito, ma che riuscisse a portare nuova linfa tra i
giovani degli oratori del Decanato. La loro esperienza dovrà
creare le premesse per una collaborazione e un dialogo più
aperto tra le parrocchie della comunità pastorale o delle
aree omogenee. E i giovani se ben educati e stimolati sono capaci
di tutto. Il loro entusiasmo però non va frustrato, ma
finalizzato”.
Enrico Viganò
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