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Il lago di Pusiano

Febbraio 2008
di Aurelio Zanfrini

 

Dati generali sul Pusiano
Zona: Comunità montana del Triangolo Lariano
Superficie: kmq 3,23
Altitudine: m 264 s.l.m.
Posizione: lungo la riva settentrionale del lago omonimo
Distanza dal capoluogo (Como): km 19 ca.
Abitanti: 1186 (al 31-12-2002)
Etimologia del nome: a. 1288, Pulicilliano (Bonvesin da Riva); a. 1456, Pusliano.
Probabilmente da *PUSILLIANUS (suffisso aggettivale-anus) o da PUSILLUS, gentilizio (Cesare Cantù nella sua storia di Como edita nel 1859 pensa che il nome derivi da Pusia o Posca che in latino indicherebbe una specie di ulivo, ma l’etimologia non regge)
Dati generali sull’Isolino dei Cipressi
Lunghezza: 258 m
Larghezza: 93 m
Altezza massima sul pelo dell’acqua: 13 m
Superficie: mq 15.708 (pari a 24 pertiche secondo le misure locali)
Orientamento sul lato più lungo: est-nord-est / ovest-sud-ovest
Forma dell’isola: piriforme con punto rivolta ad est-nord-est
Denominazione: 1605 - “Isola delli S(ignori) Carpani”, (1741-1816) - “Isolino dei cipressi e degli ulivi”, 1818 - “Delizia d’Adda”, 1972 - “Isola dei Pini”, RECENTE - “Isola dei Cipressi, Isolino dei Cipressi, Isolotto dei Cipressi”

La storia di pusiano e dell’Isolino dei Cipressi

Epoca preistorica
Che l’intera sponda del lago di Pusiano fosse abitata sin dai tempi preistorici l’assicurano le seguenti scoperte:
Una cuspide di freccia, rara per patina e conservazione, in selce nerastra “piromaca”,
Un coltello ed un raschiatoio in selce piromaca pure della torbiera di Bosisio rinvenuti ambedue alla profondità di metri due nel 1876 sempre dal dotto Oriani e da lui donati al Garovaglio.
In scavi eseguiti dall’Oriani il 12 febbraio 1876 nella torbiera della Comarcia di Pusiano, alla profondità di m 1,25 si rinvennero: due cuspidi di freccia peduncolate perfette per conservazione e patina, la prima in selce piromaca chiara, la seconda nerastra e, con queste, una specie di amuleto in legno forato della forma di quelli soliti del lago di Varese già largamente divulgati.
In scavi eseguiti dall’Oriani nei mesi di luglio ed agosto del 1876 sempre alla Comarcia alla profondità di metri 1,20 si rinvenne una cuspide di freccia non finita, in selce piromaca di colore azzurro-oscuro.
Su invito del Garovaglio all’Oriani, suo cugino, di proseguire le ricerche per vedere se si potevano trovare anche in queste torbiere materiali fittili, legni bruciacchiati, resti di frutta, ossa ecc. egli, proseguendo gli scavi, il 17 settembre 1876 alla profondità di m 1,25 sempre nella torbiera della Comarcia in vicinanza della strada comunale di Bosisio mise alla luce carboni, legna bruciacchiate, noccioli nonchè una moneta Romana Imperiale, di bronzo medio, indecifrabile pe l’eccessiva corrosione.
Da questa gita il Garovaglio rinvenne: una cuspide di freccia in selce bianca peduncolata trovata nel mese di settembre del 1876 presso la località “Cascinali” presso la torbiera di Careggi. Due cuspidi di freccia in selce “piromacali” nerastra peduncolate estratta dalla torbiera di Bosisio, molto belle, in data non registrata. Quattro cuspidi di freccia in selce “piromacali” peduncolate, due bianche e due nerastre della torbiera di Pusiano.
In epoca non precisata sull’Isolino si rinvenne anche una punta di freccia con manico a gomito ad appendice a punta di dito, e foro praticato nel ponticello del manico.
A CasIetto Antonio Magni rinviene un sasso con coppelle.

Epoca romana
Reperti fittili romani vennero alla luce sull’Isolino tra il 1865 ed il 1866 (2a esplorazione). Federico Landriani scopre una scure ben lavorata e di buon metallo attribuita dall’archeologo prof. Biondelli al primo secolo dopo Cristo, notizia che viene riportata sul Fotografo del 2/8/1856, come riportato da un articolo dei fratelli Antonio e Gian Battista Villa.
A Merone, nella frazione di Monguzzo tra le ghiaie del Lambro vengono alla luce, in zone diverse, un’anfora vinaria, vasi accessori, un chiodo, due chiavi romane, nonche monete di Valentiniano, Valente e Graziano.
Epoca medioevale
Non si hanno notizie sull’Isolino ne nell’ età barbarica ne in quella dei Comuni.
Sappiamo invece che nell’anno 1314 il lago di Pusiano risulta diviso tra due proprietari ecclesiastici: il primo è lo stesso Arcivescovo di Milano con la sua Mensa, il secondo la Collegiata di S. Giovanni di Monza. Il primo possiede due terzi del lago, la seconda solo un terzo. Non sappiamo però come sia stata fatta questa divisione, per cui non possiamo dire se l’Isolino sia appartenuto al primo o alla seconda. La logica farebbe propendere come proprietario dell’Isolino lo stesso Arcivescovo che, in quell’epoca, era Castone Torriani (1308-1317). Il fatto che la parte appartenente alla Collegiata di Monza venisse chiamata “Lago alla fontana di Muggio” (il documento in oggetto è del 12/11/1314) non aiuta a risolvere il problema non sapendo noi identificare la località di Muggio.
Dal 1483 al 1765 il lago di Pusiano con l’Isola dei Cipressi appartiene alla famiglia Carpani già conti poi marchesi feudatari del Pian d’Erba. Sappiamo invece che Pusiano, il suo lago e l’Isolino dei Cipressi fecero parte della “Squadra dei Mauri”.
Questa circoscrizione feudale venne creata nell’anno 1557 e comprendeva i paesi di Borima, Bosisio, Cesana, Garbagnate, Mojana, Pusiano e Suello. Sconosciuta è l’etimologia del nome. Secondo Ignazio Cantù potrebbe derivare da una presenza di mori, legione straniera qui giunta non si sa bene da dove. L’esistenza a Cesana e nelle terre circonvicine del cognome Mauri potrebbe costituirne un indizio. A mio avviso questa etimologia però non ha alcun fondamento.
Nell’anno 1574 venne costruita la chiesa parrocchiale di Pusiano che fu intitolata alla Natività di Maria Vergine. La visitò S. Carlo Borromeo nell’anno 1574. Notevole anche il piccolo Santuario della Madonna della Neve a quota 366 s.l.m. (festa il 5 agosto) da dove si gode di una splendida vista sia sul lago di Pusiano che sull’Isolino dei Cipressi.
Epoca moderna
Nel 1648 Andrea Carpani commise un omicidio, ragion per cui venne condannato a morte ed i suoi beni vennero confiscati. Tra questi beni figuravano sia il lago di Pusiano che l’Isolino dei Cipressi. La proprietà di questi venne poi reintegrata perche si fece apparire che proprietaria era Clemenza Scanna gatta per la donazione a lei fatta dai suoi figli Palamede, Bartolomeo e Gerolamo Andrea Carpani.
Strettamente legato all’Isolino dei Cipressi è il palazzo che si eleva dal lato orientale del paese di Pusiano. Anche se la sua architettura oggi si presenta di carattere secentesco si ritiene che un altro preesistente fabbricato già esistesse parecchi anni prima, costruito, forse, dai Visconti signori di Milano. Si dice anche che l’Isolino passò per qualche tempo in proprietà ai Rosminiani. Quando poi venne in proprietà ai signori Conti di Cesana, questi vi aprirono una filanda di una certa importanza che però, malauguratamente, non giovò al mantenimento in buono stato del palazzo che subì un forte degrado.

Nel 1820, per la prima volta in Italia, nel regno Lombardo Veneto venne varato nel lago di Pusiano un battello a vapore, cosa che non sarebbe male fosse maggiormente conosciuta come invece lo è il primo treno a vapore Napoli-Portici (1839) inaugurato ben 19 anni dopo dal governo borbonico nel regno delle Due Sicilie (il primo battello varato nel lago di Como fu il Lario messo in acqua all’inizio dell’estate del 1826 cioè 6 anni dopo il battello del lago di Pusiano). Purtroppo però il governo austriaco, sempre sospettoso verso le iniziative innovatrici dei suoi sudditi, trovò questo sistema di navigazione pericoloso “politicamente” e giunse a pensare che fosse una macchinazione che poteva coprire mene di carbonari. Con tale scusa il battello un bel giorno fu riportato via. Poco dopo il 1868 Giuseppe Conti, uno dei proprietari dell’Isolino, studioso, tra l’altro, di piscicoltura apre nella parte pianeggiante dell’isola un “canale pescheria” così da impiantare un vivaio di pesci. Una caratteristica di questo lago è quella che, pur essendo sufficientemente ampio, avendo una forma circolare, fa sì che in qualsiasi punto della sua sponda ci si trovi si può spaziare con lo sguardo su tutte le sue coste ammirando tutti i paesi che si trovano lungo le sue rive. Anche il Comune di Bosisio Parini nell’Ottocento fu sollecitato ad occuparsi dell’Isolino. Si ricordino infatti le già citate proposte del Corti. Sempre nell’800 le acque del lago erano solcate dalle barche chiamate Lucie tanto celebrate dal Manzoni nei suoi Promessi Sposi. Il pesce più noto era ed è il pesce persico i cui filetti accompagnati dal vino bianco S. Anna erano considerati uno dei piatti più prelibati. Quanto alla sua pescosità possiamo dire che nelle sue acque si pescano anguille e lucci, tinche e barbi, arborelle e carpi, oltre al sopra celebrato pesce persico. Si potrebbe ottenere anche di meglio, se la piscicoltura fosse di nuovo maggiormente curata, così come ai suoi tempi auspicava Giuseppe Conti, che qui con molto amore la coltivava.

(Tratto dal libro “L’isolino dei cipressi del lago di pusiano la stazione palafitticola” di Ettore Bianchi)

Aurelio Zanfrini

 
 
 
       

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