Libertà
di espressione
Febbraio 2008

L’informazione popolare, gratuita,
amatoriale e basata sul volontariato rischia ogni giorno di morire
a tutto vantaggio dell’informazione commerciale o di quella
politicamente controllata. La maggior parte delle notizie e opinioni
che circolano su giornali, telegiornali, radio e riviste proviene
da poche agenzie di stampa, che ogni giorno svolgono un’opera
di selezione, controllo e filtraggio delle informazioni. Spesso
le realtà più emarginate e le più grandi
ingiustizie sociali vengono semplicemente ignorate. Tutta l’informazione
prodotta al di fuori di questo cerchio viene soffocata, deve essere
‘controllata’ e giudicata accettabile per circolare.
Tutto ciò può essere combattuto soltanto garantendo
una molteplicità delle fonti informative e garantendo a
ogni individuo l’accesso ai canali comunicativi. L’intrusione
della politica soffoca la piccola editoria, l’autoproduzione
letteraria, la stampa locale, le piccole riviste delle associazioni
e degli organismi no profit, schiacciati d’altro lato dal
un “libero” mercato sempre più esigente e competitivo.
Ogni giorno, nell’indifferenza generale, muoiono riviste,
case editrici, piccole radio locali e molte altre forme di espressione
editoriale, radiofonica e televisiva che non possono garantire
il profitto necessario alla propria sopravvivenza. I nuovi bavagli
alla libertà di stampa, alla libertà giornalistica
e alla libertà editoriale passano inosservati alla maggior
parte delle persone, e proprio per questo rappresentano una preoccupante
minaccia per una società civile distratta. Tutti devono
poter partecipare alle attività dei mezzi di comunicazione,
producendo, consultando e rielaborando le informazioni, in rete
e fuori. Vista l’aria che tira …dobbiamo mobilitarci,
ognuno coi mezzi che ha a disposizione, per salvaguardare la libertà
di espressione e il diritto di manifestare liberamente il proprio
pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione,
come stabilito dall’articolo 21 della nostra costituzione. |