Accogliere
i bambini della Bielorussia
Febbraio 2009
La solidarietà non ha confini. E’
grazie a questa convinzione che da cinque anni un gruppo di ragazzi
Bielorussi possono trascorrere un periodo di vacanza presso famiglie
di Merone e di alcuni paesi circostanti. Sono ragazzi che provengono
dall’orfanotrofio di Zhodino, situato a circa 50 km da Minsk,
dove vivono circa 200 bambini dai 6 ai 18 anni Sono quasi tutti
orfani, o provenienti da famiglie caratterizzate da forte disagio
sociale; di conseguenza quasi nessuno ha figure educative all’esterno
dell’orfanotrofio. Gli insegnanti ed gli educatori improntano
i rapporti alla più ferrea disciplina, metodologia alla
quale sono costretti anche a causa della gran mole di lavoro (pochi
insegnanti devono controllare moltissimi bambini). I ragazzi stessi
provvedono quotidianamente alle pulizie delle camere, dei corridoi
e delle aule, ma anche a costruire i propri letti e parte del
mobilio, mancando la disponibilità finanziaria all’acquisto.
Le condizioni materiali di vita all’interno dell’orfanotrofio,
pur essendo buone se rapportate agli standard di vita nella popolazione
bielorussa, presentano delle difficoltà: il cibo è
poco e di qualità scadente, costituito prevalentemente
da patate, verze, carne di bassa qualità. Anche le strutture
igieniche sono in pessimo stato: le poche docce non sempre sono
aperte ai ragazzi, i servizi sono in uno stato veramente deplorevole.
La decisione di impegnarsi in prima persona a favore di questi
ragazzi è nata quasi per caso. Un gruppo di amici della
parrocchia di Merone li ha incontrati nell’agosto di cinque
anni fa durante un campo di lavoro Caritas nei pressi di Leopoli,
in Ucraina. E’ stata una esperienza coinvolgente. Da allora
quegli amici non li hanno più dimenticati. Sono andati
più volte a incontrarli a Zhodino e hanno cominciato a
conoscere le loro storie, i loro bisogni, la realtà della
loro vita quotidiana. Il loro obiettivo è quello di migliorare
il più possibile le loro condizioni di vita, operando sia
sulle condizioni materiali, che su quelle affettive ed emotive.
La motivazione che li sostiene è quella di una carità
aperta agli altri, a chi soffre, a chi è solo, e che vada
oltre i confini del proprio paese, nella certezza che, come ci
ha insegnato Gesù, “ogni volta che farete questo
ad uno di questi piccoli, lo avrete fatto a me”. Attorno
a questa esperienza a Merone si è formato un gruppo che,
oltre ad organizzare il soggiorno dei bambini nei paesi dell’Erbese,
ha promosso iniziative (numerosi banchi vendita, raccolte, cene…)
finalizzate a finanziare alcuni progetti in loco, quali l’acquisto
di materiale scolastico, il rifacimento di bagni maschile e femminile
dell’orfanotrofio e della scuola, la sostituzione delle
finestre delle classi e il rifacimento delle scale di accesso
alle camere. “Sicuramente alcuni residenti dei nostri paesi
erbesi – ci dicono gli amici del Comitato - ricordano di
aver incontrato, durante i pomeriggi d’estate scorsi, un
gruppo di ragazzini biondi in bicicletta che si rincorrevano e
parlavano in una lingua sconosciuta. Ebbene erano i ragazzi della
Bielorussia. Negli anni scorsi sono sempre stati una decina circa,
anche quest’anno vorremmo raggiungere questo numero, o ancor
meglio superarlo, trovando nuove famiglie disposte ad accogliere
anche quei ragazzi che non hanno mai avuto la possibilità
di lasciare l’orfanotrofio, per permettere loro di passare
un mese di vacanza in serenità e fuori da ambienti contaminati
dalle radiazioni della centrale i Chernobyl. Invitiamo tutti coloro
che sono interessati o anche solo incuriositi dalla proposta a
contattarci, per poter conoscere meglio l’iniziativa ed
offrire un po’ di sorriso a questi ragazzi bisognosi.”
Per informazioni: scrivere alla seguente email: emcm.vigano@tiscali.it,
oppure chiamare Claudia al: 339/4321998. |