DIVERSI
O NORMALI: A CIASCUN LA PROPRIA SCELTA
Febbraio 2009
di Osea Coratella
Si e’ fatto un gran casino per la
canzone di Povia, per che cosa?
Qualche tempo fa lo stesso Povia con il brano “Vorrei avere
un becco” inneggiava all’amore che maturando supera
ogni difficoltà, e fino a quando si è convenzionali
nessun problema: tutti possono insultare, tanto e una moda che
ti permette di essere oggetto di attenzione popolare che anche
se ti rende stupido importante è che se ne parli.
Vedi Vladimir Luxuria con l’Isola dei famosi, tutto il parlare
della sua diversità non fa scalpore anzi. Povia, invece
prova a contrastare con una canzone di moderata ispirazione cristiana
ed ecco il finimondo. Il titolo “Luca era gay”ancor
prima che se ne conoscesse il testo, o che la cantasse insorgeva
l’arcigay provocando una polemica che le ha giovato anche
in termini di pubblicità. Così martedì sera
tardi, Povia sul palcoscenico dell’Ariston intona quella
canzone che a dire il vero era molto meno volgare delle parate
proposte da chi la pensa esattamente all’opposto. Il brano
proposto da Povia dice: “Questa è la mia storia,
solo la mia storia, nessuna malattia, nessuna guarigione, disinnescando
di fatto le polemiche”.
Non e’ bastato: il presidente onorario dell’Arci gay
Grillini è intervenuto
in diretta e devo dire con molto garbo, dissentendo e rimproverando
Povia di non sapere cos’e’ l’amore.
Ormai pare certa una cosa: è necessario accodarsi al carrozzone
convenzionale, pensare nello stesso modo, perché al contrario
correresti il rischio di essere razzista .
Forse la normalità non esiste davvero, o ormai è
in minoranza. Se così fosse si tratta dell’unica
minoranza a non avere il diritto di esprimere liberamente i propri
valori.
Osea Coratella
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