Il
passato in mostra
Febbraio 2009
MOSTRA FOTOGRAFICA - Continua fino al 7
aprile la mostra fotografica “Villa Gomes e dintorni”
con immagini dall’archivio di Carlo Moldenhauer, scattate
tra il 1893 e il 1908.
Sede dell’esposizione è l’atrio dell’istituto
Bertacchi. Aperto dal lunedì al sabato negli orari scolastici.
Le fotografie resteranno esposte fino al 7 aprile.
A coordinare il progetto è il Circolo Figini di Maggianico,
l’archivio consta di oltre 150 immagini stampate in digitale
dalle 714 lastre (cronologicamente dal 1893 al 1908) scannarizzate
e inventariate per l’occasione e provenienti dall’archivio
originale catalogato dallo stesso fotografoche consisteva, dalla
documentazione in possesso, di 1022 pezzi. Carlo Moldenhauer (Milano
1886-1956), medico e il fratello Attilio (Milano 1867-1905), avvocato,
erano entrambi fotografi. Di quest’ultimo si sapeva avesse
esposto a Firenze nella sezione fotografia artistica all’
esposizione fotografica del 1899, mentre di Carlo non si conosceva
finora tale attività.
La mostra quindi propone, per la prima volta, un patrimonio che
riguarda prima di tutto il territorio e le immediate vicinanze
con qualche immagine emblematica dei tour e delle vacanze di un’agiata
famiglia milanese. I Moldenhauer infatti con il padre Alberto
gestivano una conosciuta litografia in via Brera ed avevano acquistato,
nel settembre del 1887 da Carlo Gomes, la prestigiosa villa di
Maggianico, rilevata poi dal Comune di Lecco nel 1971, quando
l’archivio era già stato ceduto a metà degli
anni sessanta da Maria Groppelli ad un privato. La mostra quindi,
in questo momento iniziale, riguarda soprattutto gli ambienti,
il tempo, i personaggi che vivono all’interno della villa
e che poi, sotto l’occhio di un raffinatissimo fotografo
quale era Carlo, si spostano gradatamente fuori di essa. Il rione
di Maggianico, ma anche gli altri allora comuni lecchesi, gite
in montagna, i dintorni bergamaschi, raramente la Valsassina,
Lecco, Pescarenico, il lago, le osterie, le ville lecchesi in
particolare a Brogno (Rancio), ma anche il lavoro in montagna,
nei boschi. Si accenna quindi in alcuni pannelli finali alle villeggiature
di una famiglia alto borghese con battello, automobile, in luoghi
allora alla moda quali Venezia, Chioggia, Paraggi, Firenze, Saint
Moritz, Zermatt Bagni di Masino. La mostra è curata da
Raffaele Bonuomo, Luigi Erba, Giancarlo Losa, Antonio Pattarini
e Casto Patarini.
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