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UNA PERSONA ONESTA

Febbraio 2009
di Antonio Martone

Una nostra concittadina, che sono orgoglioso di conoscere, si è resa protagonista di una storia che a mio avviso va pubblicizzata . Lei è venuta da non molto ad abitare nel nostro paese e mi ha chiesto di mantenere l’anonimato.
Il fatto sembrerebbe banale ma non lo è. L’amica, che solo per comodità di cronaca chiameremo Angela, si è recata presso la sua banca e, dopo aver sbrigato i suoi impegni, mentre stava per salire sulla propria auto ha visto per terra , vicino alla portiera, un rotolo di banconote : sorpresa, si è guardata intorno, ma non c’era anima viva a quell’ora ( era infatti l’ora del pranzo). Angela con qualche timore ha srotolato le banconote e ha contato 3.000 euro in 6 pezzi da 500. Con decisione ha richiuso la portiera dell’auto ed è ritornata in banca, raccontando del ritrovamento. Erano due operazioni di prelievo che potevano presumibilmente portare ad individuare lo ‘ sfortunato/ fortunato’ cliente. Alla prima telefonata si individua subito il soggetto, un muratore trentenne padre di due bimbi: il denaro serviva per pagare una parte dei debiti contratti per questioni di lavoro. Egli si era accorto dello smarrimento da un paio d’ore ed invano aveva cercato dappertutto, sentendosi perciò alquanto disperato. Alla notizia del ritrovamento come un fulmine si è presentato da Angela e non finiva di ringraziarla , insistendo per darle una ricompensa di 200 euro che Angela, arrossendo, era restia ad accettare. (Ricordiamo che in caso di restituzione spetterebbe l’equivalente del 10% del bene ritrovato).
Angela mi ha chiesto di non raccontare l’episodio, ma alle mie insistenze e, con il benestare del muratore, ha ceduto al mio invito, pregandomi però di mantere l’anonimato.
Perchè ho voluto raccontarVi questa storia? Il motivo è semplice: ci sono moltissime storie come queste e in un epoca in cui i giornali, la Tv ed i media più in generale ci propinano solo cattive notizie, voglio andare contro corrente. Per mancanza di tempo guardiamo sempre più solo le prime pagine, i titoloni a caratteri cubitali e ci facciamo una scorpacciata di telegiornali. La famosa rincorsa all’ audience non ci dà molta scelta. Ormai, in maniera subdola e senza che ce ne accorgiamo, aumenta in noi il sentiment di pessimismo e di incertezza. Oggi queste comunicazioni anzichè ravvivare sentimenti positivi , quali solidarietà, generosità, altruismo, benevolenza, compassione e pietà , esaltano - forse involontariamente - l’individualismo e l’egoismo , tant’è che si sta sviluppando una sorta di sospetto nei confronti di chi è davvero generoso, perchè ispira diffidenza e le dimostrazioni pubbliche di vera generosità sono sempre più rare , perchè vengono liquidate come moralistiche, sentimentali o fatte solo per esibizionismo o per interesse.
Ma è giusto che si sappia che sono molto di più le buone notizie, che sono coperte da una coltre di silenzio o al minimo sono relegate in quart’ordine e minimizzate e comunque presto dimenticate. In pratica non fanno notizia. Nella società complessa e globale si vuole apparire, “sembrare” , mentre la gente perbene non ama apparire perchè si impegna nel lavoro, nel fare, si occupa di altri ( si pensi al volontariato!). Almeno ci prova. La cosiddetta “massa silenziosa” è quella che dovrebbe scuotersi e reagire all’apparente torpore in cui quotidianamente viene relegata ed in cui facilmente rischia di impigrirsi. Ma in questo contesto è lecito chiedersi: che società o quali valori e idee lasceremo in eredità alle nuove generazioni? In quale situazione vivremo da vecchi?
Perchè’, per cominciare ad invertire la rotta, non cominciamo dalle piccole cose, ad esempio dalla “cronaca rosa”(che non va confusa con quella del gossip ) che dovrà pubblicizzare storie di vita quotidiana al positivo, in maniera tale da fare da contralto a storie squallide fondate sulla miseria morale e culturale . In una società di parolai, di incantatori, di bugie e demagogie che emergano pure gli esempi virtuosi della gente comune. Che ne dite se ci coalizziamo e, in una sorta di “class action” fatta come abbonati della RAI, chiediamo a gran voce che nei palinsesti televisivi siano previste trasmissioni “positive”, fatte con storie e personaggi reali (contrapposti ai “reality”da relegare in orari notturni e non nelle fasce orarie protette!), da offrire in primo luogo ai bambini e agli anziani che trascorrono i loro pomeriggi con mamma-TV e hanno diritto a sorridere, a ridere, a valutare e giudicare con serenità, ad apprezzare il bello, a conoscere e a capire il mondo, a confrontarsi con altre opinioni, ad apprendere che la realtà della vita è fatta anche di bontà, gentilezza, onestà, dignità, rispetto, semplicità e ... mi fermo qui.
Perciò , Angela, fai sentire la tua voce, comunica agli altri , senza timidezze, l’orgoglio di poter camminare a testa alta, perchè la tua storia, così come quella di tanti altri come te, può solo far bene e può farci guardare con più fiducia e serenità ad un futuro pieno di tante piccole belle storie.

Antonio Martone

 
 
 
       

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