
di
Claudio Vigolo (Speaker Life Gate Radio 105.1 FM)
Gennaio 2005
Los Lobos - The
Ride
(Warner, 2004)
Dispiace per i giovanilisti a tutti i costi, ma quando ascolti
un disco così ti rendi conto che cinque chicanos di mezza
età ne hanno ancora di polvere da far mangiare. Un disco
potente che a volte potrebbe essere definito "maschio",
ma i momenti più tosti sono bilanciati da altri di un calore
che strappa il consenso a chiunque. Ospiti Bobby Womack, Tom Waits,
Dave Alvin, Elvis Costello, Mavis Staples, Richard Thompson. E
poi il versante latino con Ruben Blades, il trombonista cubano
Francesco Torres e i Cafè Macuba. Caramba!
AA. VV. - Lighting
in a Bottle - a salute to the blues
(Columbia/Legacy, 2004)
Si tratta di un doppio live che propone un concerto tenutosi a
New York come tributo al Blues in occasione del 2003 dichiarato
Anno del Blues dal Congresso Americano. A raccolta il meglio dei
grandi bluesmen americani ancora viventi e le nuove, ma già
affermate leve. Si va da Angelique Kidjo a Mavis Staples, Keb'
Mo', James Blood Ulmer, Odetta, Natalie Cole, Ruth Brown, Buddy
Guy, Clarence "Gatemouth" Brown, Bonnie Raitt, Steven
Tyler, Joe Perry, Gregg Allman, the Neville Brothers, Robert Cray,
Solomon Burke, Vernon Reid e B.B. King.
Bebel Gilberto
- Bebel Gilberto
(Ziriguiboom/Crammed Discs, 2004)
Bebel Gilberto sfrutta l'onda lungo del successo dell'album di
debutto Tanto Tempo (e del successivo Remix) per sfornare un'opera
seconda che prende sia dalla bossa nova che dall'elettronica per
offrire un connubio setoso. La produzione è di Carlinhos
Brown, autore tra l'altro di "Aganjú". La maggior
parte dei pezzi sono però scritti da lei. Non manca un
omaggio a Caetano Veloso ("Baby"). Un disco raffinato,
nettamente più vicino ai salotti occidentali che alla Musica
Popolare Brasiliana, ma indubbiamente di piacevole ascolto.
Skip James - Blues
from the Delta
(Vanguard, 1998)
Skip James: classe 1902, negro del Delta del Mississippi, una
delle aree più depresse degli Stati Uniti. La sua voce
è acuta e altamente drammatica, come le sue canzoni, suonate
con una tecnica davvero particolare.
Nel 1931 incise 26 brani per la neonata Paramount (allora era
ancora un mobilificio) in cambio del rimborso del biglietto del
treno e di un compenso di 40 dollari. Poi scomparve per oltre
trent'anni. Nel 1964 tre ricercatori di musica folk (tra i quali
Henry Vestin dei Canned Heat) lo andarono a ripescare in un ospedale
e lo fecero salire sul palco del Newport Folk Festival.
Negli ultimi 5 anni della sua vita Skip James ebbe finalmente
una parte del successo che meritava e riuscì a incidere
nuovamente il suo repertorio con tecniche moderne e una voce immutata. |