QUANDO
LA NATURA FA PAURA
Gennaio 2005
Quanto è successo nel sud est asiatico,
nell’oceano pacifico, ci ha tutti atterriti: il paradiso
è diventato un inferno. Quelle immagini ci spingono da
un lato a ricordare quale impatto la violenza dell’acqua
aveva avuto sulla nostra realtà brianzola, due anni fa
a seguito degli allagamenti dovuti alle forte precipitazioni e
allo straripamento dei fiumi; dall’altro ci chiediamo, anche
a seguito delle recenti scosse nel bresciano, se esista o meno
un reale rischio terremoto nelle nostre zone.
La paura dell’acqua
Il mese di Novembre 2002 verrà ricordato
negli annali della meteorologia lombarda come il più piovoso
della recente storia meteorologica. Ogni sorta di record in quel
mese maledetto
è stato battuto, dal quantitativo di pioggia totale al
numero di giorni consecutivi con precipitazioni.
Dopo una prima decade del mese in cui cadono solamente 0,3 mm,
a partire dalla sera del giorno 12 il tempo si guasta in maniera
decisa. Una serie di perturbazioni provenienti dal nord Africa
scarica sulla nostra regione ( ed in particolare sulla parte nord
), oltre che una buona dose di sabbia, un quantitativo di pioggia
sulle Prealpi ( oss. meteo di Barzio ) che al giorno 23 supera
già abbondantemente i 400 mm attestandosi a ben 459,5 mm.

Il giorno 24, un nuovo sistema perturbato, molto più organizzato,
raggiunge la nostra regione ed in 24 ore cadono altri 56,2 mm
di pioggia. Sulle Prealpi a Barzio cadono 64,0 mm. La Protezione
Civile è in allerta, le previsioni annunciano altre 48
ore con piogge pesanti. Il giorno successivo l’osservatorio
di Barzio invece rileva una quantità di pioggia pari a
99,0 mm, con un’intensità che in alcuni momenti raggiunge
i 30 mm/h. Queste intensità durante un temporale sono più
che normali, ma non lo sono certo per una perturbazione di fine
novembre. La temperatura è alta, le massime superano i
10°C, il limite della neve conseguentemente supera i 2000
metri contribuendo all’ingrossamento dei fiumi e dei torrenti.
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