Il
cardinale Dionigi Tettamanzi a Casletto
L’ex chierichetto incontra il
vecchio parroco
Gennaio 2005
di R.M.
Accolto dalle campane a festa e da una chiesa gremita, il Cardinale
ha voluto far visita alla parrocchia di Casletto e al Parroco
don Antonio Castelli in occasione del suo 60° anniversario
di sacerdozio e del suo 88° compleanno festeggiato il primo
di gennaio. Commovente l'incontro tra i due nel cortile dell'oratorio:
"Cume stet?" esordisce il Cardinale in stretto dialetto
brianzolo; "Me ben e te?" risponde pronto don Antonio;
"Quanti an ghet?” Ribatte il Cardinale, "Vutant'ott"
risponde don Antonio; "te me paret a mo giuin" conclude
il Cardinale con un caloroso abbraccio.
L'amicizia tra i due risale al '44 quando don Antonio si recava
a Renate per prestare anche lì il servizio di Sacerdote
e qui faceva il chierichetto Dionigi Tettamanzi. Da allora continua
una intensa relazione epistolare. Dopo il saluto del Sindaco Baruffini
a nome dei cittadini del Comune di Rogeno, don Antonio ha voluto
ringraziare il Cardinale per aver trovato il tempo di far visita
alla piccola comunità di Casletto. Durante
l'omelia il Cardinale ha ricordato il giovane don Antonio "…
sempre in movimento; ora non sei più tanto giovane ma sei
ancora in azione; mi hai mandato il resoconto delle attività
parrocchiali: per una piccola realtà queste attività
sono tante! Significa che il parroco è attivo". Poi
ha introdotto il tema principale della sua visita: "Sono
venuto per le S. Quarantore e per affermare che l'Eucarestia deve
essere messa al centro della nostra vita. Il Papa ha annunciato
che il 2005 è l'anno dell'Eucarestia; la nostra diocesi
ha voluto che sia l'anno dedicato alla S. Messa.
Nell'Eucarestia Gesù si rende vivo e presente, ci dona
la sua carne ed il suo sangue; non siamo soli: soprattutto nelle
disgrazie, Dio non ci abbandona! Dobbiamo quindi partecipare alla
vita eucaristica ogni domenica e portare l'amore di Cristo, presente
nell'eucarestia, in tutta la comunità".
Prima di congedarsi, il Cardinale ha fatto visita in forma strettamente
privata a Monsignor Giovanni Fusi che, lasciato ogni impegno ministeriale
per motivi di salute, si è ritirato a vita privata a Rogeno.
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