Intervista
a Antonio Martone
Gennaio 2006
Molti
dei nostri lettori fanno domande sull’operato del gruppo
IMPEGNO COMUNE che, per una manciata di voti, è all’opposizione
a Rogeno.
Chiediamo al nostro interlocutore, Antonio Martone, capogruppo
di IMPEGNO COMUNE nel Consiglio Comunale di Rogeno di spiegare
cosa stia facendo il suo gruppo.
Sig. Martone, partiamo dall’inizio: come è nata l’idea
di creare un gruppo politico, quali gli scopi e perchè
lei come candidato sindaco?
A dire il vero è stato tutto molto naturale e sorprendente;
mi viene in mente un puzzle che pian piano si è composto
perché le varie tessere erano affini per aspirazioni e
formazione. Invitato ed incoraggiato e quindi conscio del supporto
di tutti i miei candidati, sono diventato il punto di equilibrio
di questa formazione, colui che meglio poteva rappresentare, per
comunicarle ai cittadini, l’energia, le conoscenze e competenze
professionali, la passione etica e politica. Noi tutti avevamo
valutato come sclerotizzato e conservatore il modo di fare politica
e di amministrare della nostra antagonista, la SINISTRA UNITA,
e volevamo dare una svolta al nostro paese.
In che maniera avreste amministrato? dove sarebbero state le differenze?
A noi non piace che nelle decisioni importanti il cittadino non
venga preso in considerazione. Non ci piace che gli altri decidano
sopra le nostre teste e ci si ritrovi a giochi fatti a non
poter dire nulla. A noi piace la forza della gente comune che
da sola o in associazione riesce a smuovere le montagne. A noi
piace ascoltare la gente attiva, perché è da queste
voci che si determinano le possibili risposte concrete ai problemi
reali. Per questo siamo partiti dalle esigenze della gente e delle
associazioni.
Lei ritiene che la SINISTRA UNITA, col nuovo sindaco Baruffini,
sia cambiata nell’attenzione ai problemi di Rogeno?
Del sindaco Baruffini ho stima personale; fuori dai reciproci
ruoli posso spingermi a dire che ci troviamo vicini su molti temi,
su altri ci distinguiamo, se non nei contenuti, senz’altro
nelle strategie utilizzate.
Nella sua azione politico-amministrativa, lo ritengo molto schiacciato
dall’ala sinistra della sua formazione e mi sorprendo come,
in modo passivo, subisca le direttive che gli impongono.
Nel modo più assoluto non condivido, assieme a IMPEGNO
COMUNE, le scellerate scelte di spesa, la sottovalutazione
di problemi prioritari e la mancanza assoluta di programmazione
e lungimiranza con cui la SINISTRA UNITA sta governando.
Allora rimpiange di non essere riuscito a convincere altre 52
persone?
Da un lato sì, come negarlo. Dall’altro no perché
a noi sono mancate solo la “malizia” e la “tattica”
politica, come ben si sarà visto in campagna elettorale.
Non solo io e i dodici della lista, ma tutti i 780 e più
rogenesi che ci hanno votato, rigettiamo l’attacco personale,
la prassi dell’allusione, del sussurro delle mezze
verità, l’azione di disturbo che ha indotto molti
a certe scelte di voto e di opinione.
Comunque come “gruppo” stiamo crescendo in esperienza
e stiamo conquistando la stima di molta gente. Stiamo imparando
per essere più pronti, incisivi e credibili nei prossimi
confronti elettorali.
Quali sono le iniziative del vostro gruppo?
Premesso che nel nostro gruppo non ci sono “prime donne”,
noi all’apparire preferiamo l’agire. A noi sta proprio
a cuore il bene di Rogeno. Per maggiore concretezza aggiungo che
da subito ci siamo attivati su due fronti distinti: il primo,
quello più laborioso in comune, che esprimiamo partecipando
con abnegazione a tutte le fasi del processo amministrativo, pur
se i risultati non sono gratificanti, visti dal nostro osservatorio
politico. Ricordo infatti che l’attuale sistema amministrativo
non lascia alla minoranza molto spazio, in quanto in consiglio
comunale 9 consiglieri su 13 sono del partito vincente.
Cosa avete fatto per esempio?
Abbiamo votato contro le spese folli relative alla nuova palestra
di viale Piave che hanno già portato all’aumento
dell’ICI: in un momento in cui tutti i Comuni tagliano le
spese l’amministrazione della Sinistra Unita si mette a
realizzare, senza alcun contributo esterno, un progetto faraonico
da oltre 2.600.000 € che comporterà spese di gestione
annue attorno ai 200.000 €.
Siamo intervenuti con un’ interpellanza nella vicenda dell’antenna
della Wind che si sarebbe dovuta realizzare a Casletto; abbiamo
cercato di dare una mano nella sede istituzionale preposta alle
preoccupazioni delle oltre 1000 persone riunite nel comitato creatosi,
che lodevolmente sta agendo in “mari perigliosi”.
Lo stesso si sarebbe dovuto fare per la centrale dell’ Enel
di Calvenzana, ma non è stato così!
Abbiamo più volte sollecitato l’amministrazione a
prendere in considerazione le 63 osservazioni dei cittadini al
PRG il cui iter è fermo da quasi 3 anni. E questi sono
solo i temi più importanti.
L’altro fronte?
L’altro fronte è quello più gratificante,
perché di risultati ce ne sono stati molti. Mi riferisco a
tutta l’azione di sostegno che abbiamo fatto nei confronti
delle associazioni e dei gruppi esistenti sul territorio rogenese,
dando loro la possibilità di accedere a conoscenze, di
utilizzare risorse e professionalità disponibili, di godere
di consulenze di vario genere e di avere finalmente risposte.
Un esempio?
Il più appariscente: realizzando una proposta contenuta
nel nostro programma elettorale è stata riqualificata la
tensostruttura presente presso il campo sportivo di Casletto ed
ora la stessa, in mancanza di una palestra comunale, può
essere utilizzata dai gruppi sportivi del paese per la loro attività.
Ultima domanda: Sig. Martone cosa bolle in pentola?
Stiamo studiando nuove proposte che, porteranno ad un sostanziale
miglioramento della qualità della vita del nostro paese.
Saremo più precisi nei prossimi mesi quando le presenteremo
alla popolazione. Chiediamo però fin da ora che l’aiuto
ed il sostegno che i cittadini ci hanno dimostrato, continui,
anzi si intensifichi, perché solo con l’aiuto della
gente, saremo in grado di far uscire Rogeno dalla condizione di
arretratezza che ci caratterizza rispetto ai paesi che ci circondano.
Ci vogliono più esempi, più fatti concreti. Bisogna
infondere più coraggio, soprattutto ai giovani, ffinchè
possano avvicinarsi alla res-pubblica senza condizionamenti, analisi
e giudizio. Un domani saranno loro i nostri governanti.
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