Giornale della Brianza
"Un giornale scritto dai propri lettori ..."
Direttore: Giovanni Marcucci

  Sezioni  
 


PRIMA PAGINA
Politica
Cronaca
Sport
Economia
Curiosità
Associazioni
Approfondimenti
Tempo libero
Cultura e Arte
Ambiente

 
  La Goccia ...  
 
del direttore
che fa traboccare il vaso
comics
collegio 10
dal futuro
del lago di Pusiano
dal web

di evasione

di filosofia
di giustizia
di salute
di sapore
di sudore
di umorismo
di vino
d'oriente
iridata
sullo spartito
a quattro zampe


 
  Le altre pagine  
 
I links

Numeri utili
 
 
 

Lettera al direttore

Gennaio 2006

Caro direttore,
nessuno sostiene che la pace sia un monopolio di pochi. La pace è, o almeno dovrebbe essere, un patrimonio dell’umanità intera. Naturalmente, nessuno può arrogarsene l’esclusiva. Tuttavia, si può far notare che, mentre qualcuno la pace cerca di difenderla, magari con mezzi che possono non essere pienamente condivisibili, ma che spesso rappresentano l’unico modo per suscitare una riflessione non banale nell’opinione pubblica, qualcun altro mette il nostro pianeta nella perenne condizione di non poterne godere. Scatenando una guerra infinita che raggiunge il solo obiettivo di destabilizzare un’area geopolitica già di per sé martoriata dalla storia recente e meno recente, si difende la pace o si alimenta la spirale guerra-terrorismo? A meno che non si consideri democratico un Afghanistan per l’80% in mano ai signori della guerra (esattamente quelli che l’hanno “governato” nei decenni precedenti, quando i Talebani facevano comodo all’occidente perché combattevano i cattivoni sovietici), oppure un Iraq diviso per etnie e religioni, dove il progresso, se necessario, si avvale anche del napalm e del fosforo bianco. Certo, i nostri argomenti saranno anche triti e ritriti. Effettivamente, anche noi siamo stanchi di dire le stesse cose da anni. Ma continuiamo a dirle per la semplice ragione, che le politiche imperialiste degli Stati Uniti e dei loro alleati si perpetuano immutabilmente. Tuttavia, non è nostra intenzione fare dietrologie. Se proprio dovessimo farle, potremmo far notare che, ferma restando l’importanza dell’intervento americano nella Seconda Guerra Mondiale, il paese che pagò il tributo più alto in termini di uomini, mezzi e risorse fu l’Unione Sovietica. Gran parte degli storici, appartenenti alle più svariate scuole di pensiero, ammette ormai che il punto di svolta di quella lunga e devastante guerra fu la battaglia di Stalingrado. Sappiamo invece, senza doverlo chiedere a nessuno, che la democrazia in Italia fu assicurata da una lunga ed estenuante lotta di liberazione, una lotta di popolo condotta contro l’occupazione nazifascista. Una lotta del popolo italiano. Continuando con le dietrologie, a proposito dei “…regimi dittatoriali degli Stati dove la democrazia è imposta e non vissuta…” ci verrebbe spontaneo pensare subito a Cile e Argentina… Forse i paladini della democrazia a stelle e strisce possono spiegarci qualcosa? Scusateci se siamo ancora triti e ritriti… Ma naturalmente concordiamo con voi che il discorso rischierebbe di farsi davvero troppo lungo. Entrare nel merito di tutte le questioni trattate richiederebbe uno spazio molto più ampio. A proposito dei kamikaze, ad esempio, aldilà della loro mancanza di cultura, si potrebbero analizzare le quotidiane condizioni di vita che spingono un sedicenne palestinese a farsi esplodere su un autobus nel centro di Gerusalemme. Chi ha visto genitori, fratelli o amici assassinati dall’esercito israeliano, chi è cresciuto all’ombra dei carri armati, chi vive ogni giorno l’umiliazione e gli stenti di un’occupazione brutale e illegale, è ben difficile che conosca altro linguaggio che non quello del terrore. Concludendo, vorremmo dire all’autore misterioso che anche noi notiamo con dispiacere, che il vizio di predicare dal pulpito del pensiero unico è duro a morire. Non è mai il caso di chiedersi il perché dei fatti, sempre bisogna accettare lo stato delle cose e difendere a spada tratta l’esistente. Riteniamo troppo facile ripetere con pochi argomenti (triti e ritriti anche quelli) che il nostro modo di vivere è il migliore di quelli possibili, e chi comanda va solo ringraziato. Per noi è più soddisfacente cercare altrove, anche nei bignami del marxismo, se necessario, riflessioni utili a darci delle risposte alla domanda che porgevamo con la precedente lettera, e a cui non avete risposto: negli ultimi tempi, il mondo ha fatto davvero dei passi avanti sulla strada della pace, dell’uguaglianza, della democrazia, della libertà? Prendiamo così atto che abbiamo opinioni radicalmente diverse dalle vostre e vi ringraziamo per averci ospitati nelle vostre pagine.

Luca Barlascini, Roberto Pennati,
Michele Isella, Sabrina Frigerio

P.S.: caro autore misterioso, ti ringraziamo per la bella preghiera Cherokee, che hai inserito in fondo all’articolo. Ma ci sapresti dire chi ha spodestato dalla sua terra, sterminato e rinchiuso in riserve questo popolo millenario? Forse l’Armata Rossa?

Cari Barlascini, Pennati, Isella e Frigerio,

in considerazione del fatto che il direttore ha ritenuto chiuso il discorso sulle vostre affermazioni rispondo alla domanda: se penso ai totalitarismi, alle pazzie ideologiche e alle guerre del ‘900 in Europa, Asia e Sud America, credo fermamente di sì (abbiamo più libertà, più uguaglianza, più pace e più democrazia); se guardo all’Africa, alla Cina, al Medio Oriente e alla Cuba di oggi una profonda tristezza mi scende in fondo al cuore. Per quanto riguarda il P. S. ricordo che “chi ha spodestato dalla sua terra, sterminato e rinchiuso in riserve questo popolo millenario”, sono stati gli Europei dopo che Colombo, genovese di nascita, aveva scoperto l’America.

Il vostro Autore Misterioso

 
 
 
       

La Goccia Briantea è un periodico mensile di informazione, politica,
cultura, spettacolo, umorismo e associazionismo.
Il sito, ottimizzato per versioni di INTERNET Explorer e NETSCAPE superiori alla 4.0,
è gestito dall'Associazione "La Goccia" (Rogeno - LC)