...dal
Perù con Luigi
Gennaio 2006
Ciao, vi scrivo questa letrera coscente
di disturbarvi. Lo so, é un po di tempo che non mi faccio
nemmeno sentire. Peró ho pensato a voi, per i bei momenti
passati insieme, per le goccie d’amicizia che abbiamo assaporato
in cosi poco tempo.
Le attivitá qui in terra di missione sono innumerevoli,
tanti gli impegni e forte il senso di impotenza di fronte alle
problematiche ed agli avvenimenti quotidiani.
Stamani tre fratelli si sono bruciati in un incendio: il piú
piccolo (9 anni) con il 90% di corpo ustionato é gravissimo.
Meno grave il fratello di 16 anni con il 50%, si salverebbe, ma
l’ospedale non ha sufficienti p osti
letto. Stiamo aspettando l’ok dei dottori per sapere se
verrà preso all’ospedale. Intanto l’angoscia
dei familiari mischiata con il senso di colpa, per aver abbandonato
i bambini con la candela accesa tutta la notte, per andare a divertirsi.
Ma questo non é tempo di giudizi, il miglior commento é
il silenzio.
Durante la settimana una madre in lacrime mi ha chiesto un “remedio”
per suo figlio che costa 200 dollari. (una signora della periferia
se guadagna 25 euro a settimana é fortunata)
Intanto il padre ha accompagnato un ragazzo per consulte mediche.
Ha la leucemia, é un nostro alunno di 12 anni. Giovedí
una alunna del nostro collegio ha tentato di uccidersi per una
delusione amorosa. Ha 14 anni e pare sia stata sedotta dal professore
di tecnica. La sua casettina é una stanza dove dormono
il padre ubriacone, la madre ed i 4 fratelli. Cucina, sala, stanza
da letto tutto compreso nello stesso “quarto” 5x4
metri.
Un amico italiano mi ha detto che in Italia c’é la
crisi, perché non ce la fa a pagare il bollo della macchina
a fine d’anno: ha la bmw! Inoltre dovrá rinunciare
per la prima volta alla settimana bianca: é proprio crisi
economica!
Scusate se vengo a disturbare il sonno, ma se non mi rivolgo agli
amici... Ho deciso di rompere il silenzio, voglio condiv idere
con tutti quelli che mi conoscono le gioie ed i dolori.
Noi lavoriamo consapevoli di non salvare nessuno, il nostro stile
é quelo di non dare l’elemosina, ma di far lavorare
la gente. Peró seguendo i loro tempi ed i loro criteri
a volte incomprensibili dal nostro punto di vista.
In questo momento stiamo cercando di trasformare le mense popolari
in centri artigianali di promozione della donna. Progetto ambizioso
che vuole centrarsi in tre punti fondamentali:
1. Miglioramento dell’infrastruttura e delle risorse materiali.
2. Formazione al miglioramento dell’alimentazione.
3. Centro artigianale.
Promozione Umana e non populismo o assistenzialismo! Non possiamo
ancora risolvere problemi concreti, ma pensiamo che la strada
che abbiamo intrapreso sia quella giusta.
Vi chiedo, cari amici di collaborare: approfitto e chiedo a voi
di contattare gruppi o amici che possono aiutarci a lavorare nelle
mense popolari. La cifra di cui avremmo bisogno é di 5000
euro. Ma quello che si puó raccogliere va sempre bene.
Lo so, il solito missionario che prima impietosisce e poi chiede
soldi. Non é questa l’intenzione. L’intenzione
é quella di condividere i fatti quotidiani e le necessitá.
Un abbraccio
Luigi |