RISULTATO
A SORPRESA
Gennaio 2006
di Dario Meschi
Arriva da San Francisco una nuova teoria
destinata, se confermata, a sovvertire molte delle consolidate
convinzioni scientifiche legate al problema effetto serra. Alcuni
ricercatori statunitensi, dopo aver riprodotto al computer le
condizioni della Terra prima interamente ricoperta di vegetazione,
poi solo al di sopra del ventesimo grado di latitudine, hanno
constatato che nel secondo caso il calore aumentava di tre gradi,
giungendo così a delle conclusioni sorprendenti: l’aumento
delle piante, specie al nord del pianeta, farebbe aumentare la
temperatura e quindi l’effetto serra. La nuova teoria, derivata
dall’esperimento di riforestazione, lascia stupiti, e contraddice
la gran parte delle attuali convinzioni scientifiche: piantare
nuovi alberi, soprattutto nel luogo sbagliato, può fare
aumentare il calore, in quanto la diminuzione del processo di
evaporazione, provocato dall’aumento delle piante, fa raffreddare
l’atmosfera, creando uno squilibrio tra evaporazione e assorbimento
dei raggi solari e dell’anidride carbonica. Pertanto, per
evitare problemi, bisognerebbe far crescere le foreste nei luoghi
idonei per non giungere ad un effetto indesiderato, evitando la
forestazione alle alte latitudini. Ai tropici l’atmosfera
tende a mantenersi più fresca per la forte evaporazione
acquea e per la dispersione dell’umidità, bilanciandosi
correttamente con la lice e l’anidride carbonica assorbita
dalle piante, mentre alle alte latitudini le piante assorbendo
troppa luce non consentendo all’umidità di disperdersi,
causando così uno squilibrio negli scambi aria-terra, provocando
l’innalzamento della temperatura. I ricercatori della Carnegie
Institution e del Lawrence Livermore National Laboratory, hanno
reso noti i loro risultati pubblicando una relazione sulla rivista
specializzata “Geophysical Research Letters”, durante
il convegno autunnale dell’American Geophysical Union a
San Francisco. Durante le ricerche gli esperti hanno simulato
al computer la condizione dello stato ambientale di un pianeta
coperto dapprima totalmente dalla vegetazione, e poi solamente
al di sopra del 20° di latitudine. Hanno così riscontrato,
nel primo caso, un aumento medio di un grado centrigrado, nel
secondo di tre gradi, disattendendo le precedenti convinzioni,
che prevedevano un rallentamento del riscaldamento globale accrescendo
le foreste nel nord America. La ricerca pone la massima attenzione
all’incidenza del vapore acqueo rispetto all’effetto
serra, che, in alcuni casi, provoca effetti più gravi di
quelli causati dai gas terra. In generale, si ritiene che le temperature
più alte intensifichino sia l’evaporazione, sia la
capacità dell’atmosfera terrestre di trattenere il
vapore, uno dei più potenti gas serra. L’attenzione
degli studiosi è ora rivolta a considerare gli effetti
climatici dell’aumento delle nubi, che riflettono i raggi
del sole nello spazio, ma trattengono il calore proveniente dal
basso.
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