Giornale della Brianza
"Un giornale scritto dai propri lettori ..."
Direttore: Giovanni Marcucci

  Sezioni  
 


PRIMA PAGINA
Politica
Cronaca
Sport
Economia
Curiosità
Associazioni
Approfondimenti
Tempo libero
Cultura e Arte
Ambiente

 
  La Goccia ...  
 
del direttore
che fa traboccare il vaso
comics
collegio 10
dal futuro
del lago di Pusiano
dal web

di evasione

di filosofia
di giustizia
di salute
di sapore
di sudore
di umorismo
di vino
d'oriente
iridata
sullo spartito
a quattro zampe


 
  Le altre pagine  
 
I links

Numeri utili
 
 
 

RISULTATO A SORPRESA

Gennaio 2006
di Dario Meschi

Arriva da San Francisco una nuova teoria destinata, se confermata, a sovvertire molte delle consolidate convinzioni scientifiche legate al problema effetto serra. Alcuni ricercatori statunitensi, dopo aver riprodotto al computer le condizioni della Terra prima interamente ricoperta di vegetazione, poi solo al di sopra del ventesimo grado di latitudine, hanno constatato che nel secondo caso il calore aumentava di tre gradi, giungendo così a delle conclusioni sorprendenti: l’aumento delle piante, specie al nord del pianeta, farebbe aumentare la temperatura e quindi l’effetto serra. La nuova teoria, derivata dall’esperimento di riforestazione, lascia stupiti, e contraddice la gran parte delle attuali convinzioni scientifiche: piantare nuovi alberi, soprattutto nel luogo sbagliato, può fare aumentare il calore, in quanto la diminuzione del processo di evaporazione, provocato dall’aumento delle piante, fa raffreddare l’atmosfera, creando uno squilibrio tra evaporazione e assorbimento dei raggi solari e dell’anidride carbonica. Pertanto, per evitare problemi, bisognerebbe far crescere le foreste nei luoghi idonei per non giungere ad un effetto indesiderato, evitando la forestazione alle alte latitudini. Ai tropici l’atmosfera tende a mantenersi più fresca per la forte evaporazione acquea e per la dispersione dell’umidità, bilanciandosi correttamente con la lice e l’anidride carbonica assorbita dalle piante, mentre alle alte latitudini le piante assorbendo troppa luce non consentendo all’umidità di disperdersi, causando così uno squilibrio negli scambi aria-terra, provocando l’innalzamento della temperatura. I ricercatori della Carnegie Institution e del Lawrence Livermore National Laboratory, hanno reso noti i loro risultati pubblicando una relazione sulla rivista specializzata “Geophysical Research Letters”, durante il convegno autunnale dell’American Geophysical Union a San Francisco. Durante le ricerche gli esperti hanno simulato al computer la condizione dello stato ambientale di un pianeta coperto dapprima totalmente dalla vegetazione, e poi solamente al di sopra del 20° di latitudine. Hanno così riscontrato, nel primo caso, un aumento medio di un grado centrigrado, nel secondo di tre gradi, disattendendo le precedenti convinzioni, che prevedevano un rallentamento del riscaldamento globale accrescendo le foreste nel nord America. La ricerca pone la massima attenzione all’incidenza del vapore acqueo rispetto all’effetto serra, che, in alcuni casi, provoca effetti più gravi di quelli causati dai gas terra. In generale, si ritiene che le temperature più alte intensifichino sia l’evaporazione, sia la capacità dell’atmosfera terrestre di trattenere il vapore, uno dei più potenti gas serra. L’attenzione degli studiosi è ora rivolta a considerare gli effetti climatici dell’aumento delle nubi, che riflettono i raggi del sole nello spazio, ma trattengono il calore proveniente dal basso.

 
 
 
       

La Goccia Briantea è un periodico mensile di informazione, politica,
cultura, spettacolo, umorismo e associazionismo.
Il sito, ottimizzato per versioni di INTERNET Explorer e NETSCAPE superiori alla 4.0,
è gestito dall'Associazione "La Goccia" (Rogeno - LC)