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ERANO NORMALI
Gennaio 2007
di mike
Si
legge negli occhi e nel volto di Carlo Castagna, padre di Raffaella
e nonno del piccolo Youssef, l’immenso dolore e sgomento
per la strage di Erba che ha scosso tutta l’Italia. L’inaudita
ferocia e la premeditazione che hanno spinto una coppia di vicini
di casa a compiere un simile atto di violenza sembra oggi essere
lontana da ogni logica umana comprensibile. Eppure ancora una
volta siamo costretti a fare i conti con qualcosa a cui non siamo
in grado di dare un senso se non nella drammaticità della
follia. Pensavamo che dopo Cogne avessimo toccato il fondo, ma
l’orrore a quanto pare è sempre in agguato ed il
demonio si manifesta a volte nelle sembianze di persone apparentemente
insospettabili che vivono e camminano spesso e volentieri in mezzo
a noi. Una raccapricciante realtà della quale siamo costretti
a prendere atto. La violenza quotidiana che riempie ormai tutti
i giorni le pagine di cronaca nera, ci dipinge il quadro sconfortante
di una società nella quale odio, rabbia e frustrazione
a lungo covati sotto la cenere possono improvvisamente esplodere
violenti ed incontenibili, sfociando in casi limite come quello
di Erba in tutta la sua devastante ferocia, davanti alla quale
restiamo oggi purtroppo attoniti e impotenti. Quello che è
peggio è che a farne le spese sono sempre gli anelli più
deboli della catena, ovvero i bambini. Anche in questo caso tra
le vittime c’è ancora un bambino, il piccolo Youssef,
il cui pianto agli occhi del suo spietato carnefice era diventato
qualcosa di ossessivo ed insopportabile. E questo è forse
l’aspetto più angosciante di tutta questa triste
vicenda...
mike
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