IL
PAPA DI ROGENO, PIO XI, A 150 ANNI DALLA NASCITA
UNA BREVE BIOGRAFIA DI ACHILLE RATTI
Gennaio 2007
di G.L.
Da
genitori rogenesi, nasce il 31 maggio 1857 a Desio, è Papa
dal 1922 al 1939, muore il 10 febbraio 1939.Achille Ratti studia
da seminarista a Monza, a Milano e nel seminario lombardo di Roma,
dove nel 1879 viene ordinato sacerdote. Laureatosi in teologia,
in diritto e in filosofia, dopo un breve periodo di insegnamento,
nel 1914 viene nominato prefetto della Biblioteca Ambrosiana.
Quattro anni dopo riceve da Benedetto XV la nomina a visitatore
apostolico della Polonia e della Lituania con lo scopo ufficiale
di assistere la Chiesa polacca nella sua ricostruzione. Nel 1919
è nominato nunzio apostolico e arcivescovo titolare di
Lepanto. In occasione dei plebisciti nell’Alta Slesia e
nella Prussia Orientale, per i quali era stato nominato commissario
pontificio, il suo operato è al centro di una vivace polemica,
ma Benedetto XV ne appoggia appieno l’operato, nominandolo
arcivescovo di Milano, nel marzo del 1921, e, nel giugno dello
stesso anno, cardinale. Nel capoluogo lombardo resta solo pochi
mesi perché nel gennaio del 1922, dopo la morte di Benedetto
XV, lascia Milano per recarsi al conclave che il 6 febbraio lo
elegge Papa. Assunto il nome di Pio XI, inizia il suo pontificato
impartendo la benedizione urbi et orbi dalla loggia esterna di
San Pietro, chiusa dal 1870, anno dell’annessione di Roma
al Regno d’Italia. Manifestando, così, il desiderio
di togliere la Chiesa dal suo isolamento e di concludere finalmente
il Concordato con l’Italia, cui si giunge con i Patti Lateranensi
nel 1929. Nonostante il Concordato, però, i contrasti col
governo italiano rimangono molti. Il regime fascista, mal sopportando
l’esistenza di organizzazioni giovanili svincolate dalla
sua autorità, ne impone lo scioglimento. A questo grave
fatto, Pio XI, il 29 giugno 1931, risponde con l’enciclica.
Non abbiamo bisogno e solo l’anno successivo giunge a un
accordo con Benito Mussolini. Dal 1922 al 1933 il Papa svolge
un’intensa attività per salvaguardare i diritti della
Chiesa di fronte al potere statale, concludendo concordati con
molti paesi, indipendentemente dai regimi politici (Lettonia,
1922; Polonia, 1925; Lituania, 1927; Cecoslovacchia e Portogallo,
1928; Romania, 1932; Germania, 1933). Politica che attira su Pio
XI molte critiche. Negli ultimi anni di vita, l’opposizione
ai regimi nazista e fascista si fa più acuta, anche se
in concreto i sentimenti del Pontefice non poterono tradursi in
azioni aperte. Una netta opposizione la manifesta sempre contro
la Russia sovietica, contro il comunismo ateo (condannato dall’enciclica
Divini Redemptoris) e contro il Messico e la Spagna repubblicana,
dichiaratamente antireligiosi.
Notevole l’impegno di Pio XI per incrementare l’attività
missionaria, tanto da essere chiamato il Papa delle missioni.
Con le sue encicliche, Pio XI precisa la dottrina della Chiesa
e la posizione del suo pontificato su molti problemi come l’educazione
dei giovani e l’istituzione religiosa (Rappresentanti in
terra, 1929), la famiglia (Casti connubi, 1930), il lavoro e la
questione sociale (Quadragesimo anno, 1931), l’educazione
del clero (Ad Catholici sacerdotii, 1935). Di grande interesse
storico del critico periodo, è l’enciclica in lingua
tedesca “Mit brennender Sorge” (“con viva ansia”),
del 14 marzo 1937; che è una denuncia dell’incompatibilità
tra i presupposti razzisti e pagani del nazismo e il cattolicesimo
e lamenta le condizioni in cui è costretta la Chiesa tedesca.
Muore il 10 febbraio 1939. È sepolto nelle Grotte vaticane.
Una curiosità: il 12 febbraio 1931, nono anno dalla sua
elezione, Pio XI inaugurò la stazione della Radio Vaticana,
rivolgendo in lingua latina il primo radiomessaggio di un Papa
al mondo.
G.L.
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