UN
ESEMPLARE MICOLOGO
Gennaio 2008
di Giovanni Marcucci

La varietà di funghi è talmente
ampia da mettere in crisi anche i ricercatori: accade che rinvengono
funghi sconosciuti e non sanno che pesci pigliare. Quanti sanno,
ad esempio, che esiste il cosiddetto fungo dell’inchiostro
o il poliporo sulfureo? Eppure, abbiamo in ‘casa’
un esperto micologo che è riuscito ad assimilare una tale
cultura in materia di funghi da destare uno straordinario senso
di meraviglia in chi ha la facoltà di ascoltarlo quando
si occupa degli organismi vegetali eterotrofi. E’ Angelo
Moron di Costa Masnaga. Sessantaquattrenne, vive con i figli Alberto
e Paolo. Ha purtroppo perso la moglie, Maria Agnese Cattaneo,
una donna che ha contribuito a sviluppare l’interesse del
marito per i funghi e a favorirne la partecipazione a convegni
di micologia. Frequentate le scuole elementari di Rogeno, Angelo
Moron venne assunto dall’Industria Tessile Segalini di Molteno
con la qualifica di operaio. La cultura d’ordine chimico
di Moron, acquisita autonomamente in virtù di un’intelligenza
e di una volontà non comuni già evidenziate nella
scuola primaria, venne presto valutata da un figlio del titolare
della Segalini che favorì gli studi del Moron conclusi,
ma solo a livello scolastico, con il conseguimento del titolo
di perito chimico. Autodidatta nella disciplina micologica, è
stato uno dei promotori del <<Gruppo Brianza> di Rogeno
istituito nel 1986 con l’attuale presidente Franco Molteni
e altri collaboratori. Da allora, Moron, essendo anche responsabile
micologico di tale gruppo, esercita nel sodalizio un’importante
funzione relativa alla conoscenza dei funghi di ogni genere, soprattutto
rari se non addirittura unici. Ma non è tutto: Angelo Moron
è stato per 6 anni (1980-86) consigliere del Gruppo Micologico
di Giussano; dal 1984 a tutt’oggi è membro del CML
(Centro Micologico Lombardo), con la partecipazione in tale ruolo
a 90 convegni di microscopia scientifica; componente del Comitato
Scientifico Nazionale dell’Associazione Micologica Bresadola
di Trento per il quale ha partecipato a 16 meeting in varie località
d’Italia; dal 1995 al ’97 membro del Consiglio della
Federazione Micologica Lombarda comprendente una quarantina di
Gruppi della Regione Lombardia. Dal 1985 ad oggi ha poi preso
parte ad una trentina di convegni a carattere nazionale e internazionale.
Angelo Moron ricorda con piacere la prima ricerca di fughi avvenuta
il 24 ottobre 1971 in un bosco toscano di Montemignaio, in provincia
di Arezzo: compagno di ricerca Agostino Baggiani, un operaio che
lavorava insieme a lui e gli insegnò i nomi toscani di
alcuni funghi come rosselle (russule), manine (ramarie) e altri.
E’ da circa 37 anni, dunque, che il micologo di Costa Masnaga
non ha mai smesso di interessarsi di funghi mangerecci o velenosi:
il livello delle conoscenze micologiche acquisite ha raggiunto
un’entità di tale portata e importanza da farlo diventare
autore di atti di convegni, di numerosi articoli sui funghi per
riviste di micologia e altre considerevoli pubblicazioni personali
e di autori vari. Tra queste ultime vale la pena ricordare <<Funghi
del Monte Barro>>. Per quanto riguarda il gran numero di
pubblicazioni personali, di vitale importanza <<Proposta
di un metodo per lo studio del genere russula>>, <<Parlare
di funghi come e perché?>>, <<Russule interessanti
dell’Italia settentrionale e dell’Arco alpino>>.
Altre saranno edite quanto prima. Che dire di più di un
personaggio come Angelo Moron? Ci limitiamo ad osservare che,
nell’era delle immagini delegate a rendere noto un individuo,
in mancanza di una visione del genere, ad eccezione degli appassionati
di micologia e di enti interessati alla salvaguardia dell’ambiente
naturale, chi di dovere nell’ambito locale sembra ignorare
una persona che ha assunto un ruolo culturale e sociale di notevole
rilievo.
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