Facebook
mania
Gennaio 2009
di Maddalena Neve

Tutti ne parlano. Dalle riviste ai grandi
quotidiani passando per la cronaca locale. Una cosa è certa,
piaccia o non piaccia Facebook fa parte delle abitudini di molti,
dal ragazzino al pensionato.
C’è chi è rimasto fedele alle origini e mantenendo
i contatti con i vecchi compagni del liceo o dell’università
e chi lo ha trasformato in un mezzo di lavoro, a volte meglio
dell’Ansa visto che è fatto dai protagonisti stessi
degli eventi. Persone che si raccontano, che colloquiano con gli
amici, ma anche persone che hanno scoperto Facebook come antidoto
alla malinconia, alla solitudine.
Certo qualcuno esagera, come chi continua a riempirti l’email
di inviti ad un evento o all’altro, di assurdità
infinite che ci vuole davvero tanta fantasia per crearle e ancor
di più per condividerle. I rischi della rete. I rischi
di qualsiasi mezzo di comunicazione. Un tempo c’erano gli
scherzi al telefono, quei bontemponi che andavano in cabina e
facevano squilli a tutti quelli che conoscevano, o magari prendendo
una pagina della rubrica a caso e via a ruota libera tra battutine
e risate. Insomma ti veniva voglia di strozzarli. Poi è
stata la volta dei cellulari, quando ancora il numero non usciva
sul display, e tra identità sconosciute e riservati si
trovava anche chi non voleva farsi trovare.
Nel giro di pochi anni la comunicazione ha fatto passi da gigante,
e mentre sei seduto alla tua scrivania in uno dei più remoti
paesini puoi colloquiare con l’amico che abita dall’altra
parte del mondo, per lo più ad una spesa irrisoria.
Oggi Facebook è all’apice, potrebbe scivolare da
un momento all’altro ma anche restare ancorato solidamente.
Un interrogativo a cui nessuno di noi può rispondere, possiamo
però scegliere liberamente se iscriverci o restarne fuori.
Possiamo amarlo o odiarlo, accettarlo o criticarlo.
Una volta che accedi devi essere consapevole di ciò a cui
vai incontro, del tempo che ti può rubare, delle opportunità
che ti può offrire, delle persone che incontrerai, qualcuna
con tanto di maschera, mai falsi si trovano ovunque dunque non
c’è di che scandalizzarci. E se un “amico”
alla fine non ti è più così simpatico lo
puoi rimuovere, e ci mancherebbe altro: fatti suoi se si offende.
Uno strumento di comunicazione che anche noi usiamo: trovate il
nostro direttore e parecchi collaboratori della Goccia, anzi potete
pure contattarli direttamente. E ci trovate colleghi di altre
testate, così come politici locali e nazionali, perché
c’è posto per tutti. Nulla di che stupirsi, nulla
di che vergognarsi nel mettere la propria foto o i propri dati,
certo va usato con la testa e si dovrebbe evitare di diventare
inopportuni: comunque nessun problema, come dicevamo prima, basta
un click per far sparire un “amico” pedante.
Maddalena Neve
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