Giornale della Brianza
"Un giornale scritto dai propri lettori ..."
Direttore: Giovanni Marcucci

  Sezioni  
 


PRIMA PAGINA
Politica
Cronaca
Sport
Economia
Curiosità
Associazioni
Approfondimenti
Tempo libero
Cultura e Arte
Ambiente

 
  La Goccia ...  
 
del direttore
che fa traboccare il vaso
collegio 10
dal futuro
del lago di Pusiano
di evasione
di filosofia
di giustizia
di salute
di sapore
di sudore
di umorismo
di vino
d'oriente
iridata
sullo spartito
a quattro zampe


 
  Le altre pagine  
 
I links

Numeri utili
 
 
 

di Claudio Vigolo (Speaker Life Gate Radio 105.1 FM)
Giugno 2005

The Soul of a Man
ritratto di tre grandi bluesmen


Blind Willie Johnson, Skip James, J.B. Lenoir

Questo mese questo spazio è dedicato ai tre bluesmen protagonisti del film di Wim Wenders "The Soul of a Man". La pellicola fa parte di un progetto guidato da Martin Scorsese di 7 film dedicati al Blues nel 2003, anno che il Senato americano ha deciso di dedicare alla "musica del diavolo".

Blind Willie Johnson: classe 1902, negro del Texas, cieco dall'età di 7 anni (la matrigna gli gettò un acido negli occhi per vendicarsi del padre). Fu un musicista di strada (l'unico modo di guadagnarsi la vita) e un virtuoso della tecnica "bottleneck".
Iniziò la carriera cantando Gospel, la sua voce era unica, un po' rauca ma potente. Pare che una volta venne arrestato per aver incitato a uno sciopero semplicemente stando in piedi di fronte agli uffici doganali di New Orleans cantando un blues a botta e risposta con la folla.
Le sue registrazioni datano fine anni Venti, poi venne la Grande Depressione e Blind Willie Johnson non incise più nulla continuando ad esibirsi come artista di strada. Morì nel 1947.

Skip James: classe 1902, negro del Delta del Mississippi, una delle aree più depresse degli Stati Uniti. La sua voce è acuta e altamente drammatica, come le sue canzoni, suonate con una tecnica davvero particolare.
Nel 1931 incise 26 brani per la neonata Paramount (allora era ancora un mobilificio) in cambio del rimborso del biglietto del treno e di un compenso di 40 dollari. Poi scomparve per oltre trent'anni. Nel 1964 tre ricercatori di musica folk (tra i quali Henry Vestin dei Canned Heat) lo andarono a ripescare in un ospedale e lo fecero salire sul palco del Newport Folk Festival.
Negli ultimi 5 anni della sua vita Skip James ebbe finalmente una parte del successo che meritava e riuscì a incidere nuovamente il suo repertorio con tecniche moderne e una voce immutata.

JB Lenoir: classe 1929, negro del Mississippi. Più giovane degli altri due, come Skip James anch'egli cantava con una voce molto acuta. Rispetto agli altri due però era più uomo di spettacolo e contemporaneamente molto più politico nei suoi testi.
Iniziò con un Korea Blues che nel 1951, in un'America che stava entrando nel Maccartismo, lo schierò subito sul versante anti-militarista, così come, negli anni '60, fece Vietnam Blues. Altri temi toccati da JB Lenoir furono il razzismo del Sud degli Stati Uniti (Alabama Blues, disco che non venne stampato negli Stati Uniti) fino a citare esplicitamente il Presidente in Eisenhower Blues (brano che gli valse l'intervento dell'FBI per farlo ritirare dal mercato).
JB Lenoir morì prematuramente nel 1967 per le conseguenze di un incidente stradale sottovalutato dai medici. Pochi mesi dopo il bluesman inglese John Mayall gli dedicò una canzone, contribuendo in parte a restituire a JB Lenoir la fama che meritava.

 
 
 
       

La Goccia Briantea è un periodico mensile di informazione, politica,
cultura, spettacolo, umorismo e associazionismo.
Il sito, ottimizzato per versioni di INTERNET Explorer e NETSCAPE superiori alla 4.0,
è gestito dall'Associazione "La Goccia" (Rogeno - LC)