Eredità
Giugno 2007
di Alna Nunez Tafur
L’orgoglio l’ho preso da mio zio Dante.
La “sentimentalità” l’ho presa da mia
zia Mine, a cui bastava guardare un film triste per piangere,
lo faccio anch’io.
L’essere vanitoso l’ho preso da mio zio Wilder, lui
sempre passava ore davanti allo specchio.
Il voler sapere tutto l’ho preso da mia zia Velma, lei impazziva
se non riusciva a sapere cosa era successo quel giorno ai nostri
vicini di casa.
L’aiutare le persone senza aspettarmi nulla in cambio, l’ho
preso sicuramente da mia zia Jovanna.
La determinazione l’ho presa da mia zia Lira, lei sempre
si proponeva di raggiungere tanti obiettivi e alla fine ci riusciva.
La gentilezza l’ho presa da mia nonna: che magnifica persona,
era sempre molto tosta, ma sapeva anche essere molto dolce.
Di mia madre ho preso la voglia di ballare e tante altre cose
come fare gli album molto colorati con tante foto e ricordi di
ogni tipo, e il giocare a pallavolo.
E di mio padre ho preso l’arroganza e spero nient’altro.
Però ringrazio Dio di essere così.
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