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Un grazie lungo Cent'anni

Giugno 2007

Domenica 20 maggio, con cuore riconoscente e commosso, la comunità di Rogeno ha partecipato numerosa alla giornata centrale e conclusiva delle celebrazioni per il centesimo anniversario della scuola dell’infanzia Ratti. In una suggestiva e colorata cornice la mattinata si è aperta con il saluto da parte delle autorità civili e religiose alle suore che hanno prestato la loro opera presso la scuola e alle illustri rappresentanti di questa istituzione. In particolare il parroco del paese, Don Antonio Fazzini, ha esordito nel suo saluto con parole profonde e di grande gratitudine che hanno tracciato il percorso di questa opera dal suo nascere, dal cuore di Dio. “Il grazie innanzitutto è da rivolgere a colui che ha gettato nel mondo e nella storia il seme della carità.

Se noi oggi siamo qui a celebrare questo anniversario è perché riconosciamo che quel seme gettato sulla croce ha attecchito nel cuore di uomini e donne nella storia e continua a far germogliare i miracoli della carità. Come nel cuore di San Giuseppe Benedetto Cottolengo, nel cuore di tante persone che lo hanno saputo accogliere. Il nostro grazie, che oggi diventa Eucarestia, sarà anzitutto quello che faremo salire al Signore, riconoscendo che tutto questo bene ha in lui la sorgente e la forza inesauribile. Non può mancare la gratitudine verso Giuseppe e Teresa Ratti: in anni lontani e difficili hanno avuto questa felice intuizione, suggerita da una autentica coscienza cristiana: donare una struttura e il pane quotidiano e creare le condizioni perché qui si potesse alimentare un servizio qualificato per educare le giovani generazioni ai valori umani e cristiani. La famiglia Ratti non si è preoccupata solo di fornire ai bambini un piatto di minestra, bensì si è preoccupata di fornire loro il servizio più prezioso e qualificante nell’educazione umana e cristiana. Tale gesto generoso ha trovato nelle suore dell’Istituto Cottolengo le meravigliose e infaticabili artiste di un lavoro generoso e paziente, di un’opera assistenziale ed educativa fatta di appassionata dedizione, in condizione spesso difficili, con sacrifici che solo il Padre dei cieli è in grado di misurare. Esse si sono dimostrate sempre attente alle evoluzioni culturali e alle esigenze autenticamente educative. Tutti sanno che lo stile del Cottolengo e del suo istituto è quello di fare il bene nella gratuità totale, ma noi tutti non possiamo fare a meno oggi di esprimere il nostro grazie alle suore qui presenti, a coloro che sono passate e che hanno lasciato il seme di una carità generosa e infaticabile.” La parola è passata al Sindaco, sig. Giovanni Baruffini, che, a nome dell’amministrazione comunale, ha espresso la propria riconoscenza ai benefattori che con lungimiranza e munificenza hanno consegnato al paese un patrimonio materiale e umano e soprattutto una profonda riconoscenza alle suore della Piccola Casa della Divina Provvidenza di Torino che da cento anni sono sempre state un punto di riferimento sicuro nella crescita civile e religiosa dei bambini. A conclusione non è mancato l’intervento del sig. Redaelli, presidente della FISM, il quale ha sottolineato il grande ruolo dell’educare svolto dalla scuola cattolica: essa si pone come esperienza educativa la formazione umana e religiosa in continuità con l’opera e la cultura della famiglia. La comunità di Rogeno come segno di gratitudine e di ricordo ha voluto dedicare a San Giuseppe Benedetto Cottolengo la piazzetta antistante la scuola, anche se come ha pronunciato Padre Lino nella sua omelia, il Cottolengo avrebbe detto che “non era il caso”. La giornata è proseguita con la santa messa solenne nella chiesa parrocchiale officiata dal Padre della Piccola Casa, Don Lino Piano, con la partecipazione del decano Don Giovanni Re, dal Padre Davide di Alzate e dal parroco Don Antonio Fazzini. Dopo un momento conviviale in oratorio condiviso da un buon numero di persone, nel pomeriggio i bambini della scuola dell’infanzia hanno presentato uno spettacolo teatrale dal titolo “Con l’asilo nel cuore”. Attraverso quattro flash e un coinvolgente gran finale sono stati messi in scena momenti particolari della vita all’asilo dagli anni venti sino ai nostri giorni. Le musiche, la scenografica, i testi delle canzoni, i balletti hanno dato luogo ad una atmosfera intima e dolce che ha commosso il cuore di tutti i presenti e ha lasciato un indimenticabile e fresco ricordo dell’infanzia trascorsa.
Questa importante ricorrenza storica ci ha portato a riflettere, a ringraziare, a gioire. L’augurio è che tutti abbiano potuto riconoscere la scuola dell’infanzia come un bene prezioso per la collettività e che grazie all’aiuto e alla sensibilità di tutti possa sempre crescere e portare buoni frutti per le generazioni che potranno ancora trovare persone care capaci di aprire i loro cuori e la loro mente a un amore come quello che in questi cento anni ci è stato testimoniato.
M.C.

 
 
 
       

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