L’Arma
dei Carabinieri nei colori di Paolo Polli: l’energia e il
vigore in un perpetuo viaggio verso la luce
Giugno 2008

Tra le molteplici creazioni pittoriche di
Paolo Polli primeggia ora un’espressione pittorica di notevole
rilevanza. Si tratta dell’olio a spatola su tavola realizzato
in onore dell’Arma dei Carabinieri, un soggetto che ha particolarmente
dispiegato le abilità espressive del Maestro, unendo in
un’armoniosa sintesi formale la forza dell’impatto
visivo alla profonda ricchezza contenutistica. L’opera si
colloca nell’ambito delle note sperimentazioni di Polli
all’interno di un linguaggio pittorico informale, strutturato
sull’esplorazione dinamica dell’universo multisensoriale
attraverso la via del colore come stato puro e supremo, come elemento
primario e primordiale per varcare la soglia della percezione
e giungere all’universo dell’Emozione.
Il dipinto, scaturito dalla pulsante energia creatrice del Maestro,
si dispiega in una particolare complessità strutturale
a partire dall’essenziale semplicità degli elementi
fondanti che lo compongono. Lo storico copricapo dei Carabinieri,
comunemente chiamato lucerna, naviga imponente e vigoroso galleggiando
sulle infuocate acque di un riverberante oceano, verso uno sconfinato
orizzonte di luce. Un’opera che potremmo definire espressionista
nella forma e simbolista nel contenuto: è proprio la capacità
di unione tra l’essenzialità e la potenza espressiva
del linguaggio a determinare la via d’interscambio tra la
percezione, l’emozione e, in ultima analisi, la riflessione.
Il valore cromatico è l’elemento dominante che innesca
questo ciclo di comunicazione dinamica: la netta prevalenza di
tonalità molto calde, giocate sulle gradazioni del rosso
nelle declinazioni del rubino e del porpora, cattura lo spettatore
a livello percettivo, stimolando grazie ad un notevole impatto
visivo la sua dimensione primaria, per poi condurlo sapientemente
dalla realtà della visione alla realtà della sensazione.
Ad accentuare la capacità d’impatto sensoriale contribuisce
la modalità di stesura della materia cromatica: energici
e vigorosi colpi di spatola lasciano in evidenza la corposità
del colore, enfatizzandone la dimensione tattile. Ecco allora
che l’artista riesce a liberare completamente il valore
sinestesico del linguaggio pittorico, operando da un lato la scelta
della monocromia, ma dall’altro la totale esplorazione nella
manifestazione delle più sottili potenzialità ad
essa connesse. Proseguendo l’affascinante viaggio alla scoperta
di questo dipinto scopriamo la sorprendente trasformazione del
colore in luce, e della luce in significato. Il punto di fuga
dell’orizzonte ignoto focalizza lo sguardo in tocchi di
bianco, sprazzi di energica vitalità, dando luogo all’equilibrata
armonia dei contrasti. Ogni elemento è giocato secondo
uno studio di valori cromatici non casuali, ogni tocco di luce-colore
conduce l’occhio dell’osservatore verso una graduale
introiezione di ogni singolo aspetto. La stessa lucerna si pone
in armoniosa fusione simbolica verso i valori espressi nel dipinto:
come una sorta d’imbarcazione svetta con il suo rosso pennacchio
verso un orizzonte di luce, facendosi portatrice dei profondi
valori di virtù e di coraggio che animano con perseveranza
il Corpo dell’Arma dei Carabinieri. Una missione che sfida
le insidie di un oceano dai toni cupi e minacciosi, ma che imperterrita
naviga verso quegli ideali di luce ai quali sempre rivolge lo
sguardo con fierezza, passione e determinazione. Lo stesso nome
“lucerna”, attribuito dalla fantasia popolare al cappello
da carabiniere, risale probabilmente all’analogia tra la
sua forma e quella di un’antica lucerna a due uscite: ancora
una volta riscontriamo l’importanza dell’idea di luce
come sconfitta delle tenebre, a sottolineare simbolicamente la
vittoria dei valori dei quali, l’Arma dei Carabinieri, si
fa nobile portatrice.
Dr.ssa Irma Zerboni
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