
a cura di Stefano Ratti
aprile 2008
Garfield
GARFIELD
Egoista grasso e indolente, Garfield è ben felice di essere
un gatto e di avere un padrone (leggete vittima) come Jon, disposto
ad assecondare ogni suo desiderio o capriccio.
Garfield è un grosso gatto arancione dall’appetito
insaziabile, nato nella cucina di un ristorante italiano di New
York, pesa due chili e mezzo e cresce tra fettuccine, ravioli
e lasagne in gran quantità. Egocentrico, cinico, bugiardo,
indisponente, infingardo, insopportabile, fastidioso, e chi più
ne ha più ne metta, Garfield non fa proprio nulla per riuscire
simpatico, ma proprio per questo è diventato popolarissimo
in tutto il mondo anche se non credo che sia il gatto che ciascuno
di noi possa volere a casa propria.
Garfield non parla, ma si limita a pensare le sue frasi graffianti
del tipo “E’ dura fare il modesto quando si è
un fenomeno come me.” Attraverso il suo pensiero, osserva
e commenta l’umana condizione e, architettando e fantasticando,
inventa il mondo che gli sta attorno come se tutto ciò
che lo circonda fosse lì, solo per compiacere lui e la
grande opinione che ha di se stesso.
E’ molto orgoglioso di essere una creatura con le peggiori
abitudini e crede di essere: perfetto, intelligente, simpatico,
grazioso, forte, indipendente e soprattutto…il vero padrone
di casa.

Sempre eternamente indeciso su cosa gli piace di più tra
il mangiare e il dormire, ma finché può fare entrambe
le cose non intende approfondire troppo la questione. E’
talmente pigro che se fosse ancora più pigro rischierebbe
di cadere in coma. La sua passione per il cibo è superata
solo da quella per il dormire ed è spesso colto da attacchi
di sonno, anche durante i pasti. La sola ginnastica che osa concedersi
è il tremendo sforzo che deve fare per trascinarsi dal
letto al piatto. Ha un debole per le lasagne che hai suoi occhi
sono il cibo perfetto. Non mangia mai gli avanzi di casa che ritiene
sia roba per cani. E’ orgoglioso di essere grasso e non
accetta commenti sul suo peso da nessuno. Odia le diete e cade
in depressione se Jon tenta di imporgliene una.
Gatto e padrone sembrano intendersi alla perfezione e, anche se
a volte sembra che l’uomo ne abbia abbastanza e vorrebbe
strozzare quel gatto invadente e presuntuoso, che ostenta una
sovrana superiorità rispetto alle vicende umane, subito
dopo è pronto ad accontentare l’ennesima e assurda
richiesta dell’animale.

Insomma, Garfield è tutto ciò che non vorreste vedere
in un gatto, ma nonostante ciò, è riuscito ad accattivarsi
la simpatia di milioni di persone di tutto il mondo, che leggono
le sue strisce umoristiche pubblicate quotidianamente su oltre
mille giornali e comprano i vari astucci, diari, quaderni, cartelle,
adesivi, figurine e pupazzi con impressa la sua espressione provocatoria.
Il terribile gatto nasce nel 1978 dalla fervida mente di Jim Davis
che con il suo tratto nitido e plastico riesce a caratterizzare
con maestria le espressioni di questo splendido personaggio che,
nonostante i sui mille difetti, oppure… grazie ai suoi mille
difetti, è diventato nel corso degli anni un vero classico
dell’umorismo mondiale.
Stefano Ratti
GARFIELD
Oscar Mondatori
Collana Best Seller
220 pp. in b/n
Euro 10, 40
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