Lourdes
Giugno 2008
di E.V.
“Par Marie a Jesus”: la scritta
che campeggia sull’abside della Chiesa del Rosario a Lourdes
sintetizza in modo efficace il significato del pellegrinaggio
compiuto una settimana fa dalla Comunità Pastorale S. Eufemia
di Erba. Un’esperienza forte che ha lasciato un segno indelebile
in tutti
“Lourdes cambia sempre qualche cosa nella nostra vita –
dice don Giovanni Foi, che con il parroco don Giovanni, è
stato la guida spirituale del gruppo - Mi ha confidato un pellegrino:
mi sono iscritto al pellegrinaggio per curiosità. Ma il
vedere direttamente tanta sofferenza fisica, tramutata in offerta
di preghiera per il prossimo è stata un’esperienza
straordinariamente meravigliosa. Mi sembra ora di poter anch’io
partecipare a così tanta e continua preghiera davanti alla
Grotta e contemplare quanto Gesù abbia sofferto per la
nostra redenzione!”.
“Qui – dice Paola – tutto è diverso,
coinvolgente”. “E’ la prima volta che vengo
a Lourdes – continua Anna – ma per me è stata
un’esperienza toccante: davanti alla Grotta ho pianto”.
Filippo Pozzoli, già sindaco di Erba, a Lourdes è
stato una quindicina di volte: le sue parole si accompagnano a
una commozione profonda: “Lourdes è stata per me
una boccata d’ossigeno. Guardando l’icona della Madonna
presente nella Basilica inferiore, ho visto i miei bambini, i
miei figli e tutti i bambini e gli occhi sorridenti della Madonna
sembravano invitarmi ad avere fiducia: anche questa volta ho pianto”.
Per Cristina, mamma di Massimiliano, di un anno (mascotte del
pellegrinaggio ), “davanti alla Grotta ho riscoperto la
Persona più importante della nostra vita: Gesù”.
“Ero scettico – confessa Angelo – e sono andato
ugualmente: per me è stata una doccia fredda veramente
salutare”. Secondo Paolo (medico) “la Grotta è
l’anticamera del Paradiso: lì senti la presenza di
Gesù e non solo di Maria”.
Le sorelle Margherita e Armanda hanno provato “una commozione
interiore indescrivibile: non ti stanchi mai di pregare in questi
luoghi. Il pellegrinaggio di gruppo è molto più
arricchente: si sente di essere Chiesa”. “In vita
mia è la prima volta che faccio un pellegrinaggio. Non
mi sarei mai staccata da quella Grotta” confessa Geppina,
mentre Annamaria sente il dovere a nome di tutti “di ringraziare
il parroco e don Foi per questa meravigliosa esperienza”.
E un ringraziamento sincero anche a Stella, capogruppo, che ha
dato il meglio di sé nell’organizzazione logistica
di tutto il pellegrinaggio.
E. V.
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