MAGGIO
PARINIANO
Luglio 2006
di E.B.
Anche quest’anno i riflettori puntati
sul “Maggio pariniano” si sono spenti e le iniziative
che hanno caratterizzato la settima edizione delle celebrazioni
dedicate al poeta bosisiese sono ormai entrate a far parte degli
annali del Comune di Bosisio Parini.
Le proposte sono state varie e di varia natura. Dall’apertura,
affidata ai ragazzi delle scuole elementari e medie, a una lezione
affidata al professor Paolo Bartesaghi. È stata poi la
volta della giornata pariniano. Il compito di chiudere la manifestazione
è spettato la lettura di brani del poeta. Tutte le iniziative
hanno mantenuto un buon livello e hanno incontrato il favore del
pubblico che le ha accolte con interesse, dimostrando che l’attenzione
per Giuseppe Parini continua ad essere viva. La stessa premura
è stata manifestata anche da Chiara Bonfanti – Assessore
alla Cultura della Provincia di Lecco – che ha preso parte
alla lettura dei brani pariniani. La presenza dell’Assessore
Bonfanti ci rende orgogliosi e dimostra l’interesse che
la Provincia ha verso queste iniziative; interesse contraccambiato
da chi si adopera per organizzare manifestazioni protese a unire
semplicità e buon gusto; il tutto condito da un buon livello
culturale. 
Senza dubbio tra le proposte presentate la “Giornata pariniana”
è stata quella che ha registrato la maggiore affluenza
di pubblico. L’impegno della Pro Loco che ha intrattenuto
grandi e piccini unito a quella della Commissione Cultura che
si è adoperata per tenere aperta la casa natale del poeta
ha convinto molte persone a prendere parte alla giornata anche
se, l’elento da prîncipe, è stato il “Vago
Éupili”. Il battello, che proprio in occasione della
giornata pariniana ha ricominciato a solcare le acque del lago,
è stato letteralmente preso d’assalto dai visitatori
ben contenti di gustarsi i luoghi pariniani da una prospettiva
diversa. A conti fatti si può dire che il “Maggio
pariniano” è ormai entrato nell’indole dei
bosisiesi, trasformandosi in una piacevole abitudine. Giuseppe
Parini viene visto come se fosse un vecchio amico che, andato
ad abitare altrove, ritorna durante il mese di maggio per trascorrere
le vacanze in compagnia dei suoi concittadini. Mi piace immaginarlo
mentre entra in paese scendendo da una vecchia e logora carrozza,
magari nella piazza a lui dedicata, e dopo aver contemplato il
suo busto forgiato nel bronzo passeggia per le vie di Bosisio
salutando calorosamente le persone che incontra. Chissà
se i bosisiesi che incrocia lo riconoscono!
E.B.
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