Canneti
del Pusiano, sito del Bataurus Stellaris
Luglio 2007
di Leonardo Masciadri
Ne hanno fatto oggetto di tesi di laurea
all’università di Venezia, visto che il Botaurus
nel veneto da 15 anni gode di ottima salute, si riproduce ed è
quotidianamente “controllato”, per far si che gli
uffici responsabili al censimento delle sue nidificazioni, presso
la Commissione Europea, possano trattarlo da “specie prioritaria
della direttiva Uccelli”, quale esemplare ritenuto vulnerabilissimo,
in forte declino, quindi da monitorare con la massima attenzione.
E difendere.Il canneto della Comarcia, la fascia palustre tra
Cesana Brianza e Bosisio, a nord-est del lago di Pusiano, ospita
da tre anni qualche nido di una delle specie di volatili più
interessanti e rare d’Europa. Questo airone solitario che
detesta il chiasso e la promiscuità della garzaie (zone
umide gradite a gruppi comunitari di esemplari della sua specie),
predilige stagni tranquilli con acque basse, purchè provviste
di fitti canneti, meglio se non soggetti a forti variazioni di
livello. “Effettivamente se si esclude il drammatico fatto
dell’esondazione del lago nel Novembre del 2002, il livello
delle acque gioca sempre su normali valori stagionali dovuti al
periodo di siccità, in salita durante l’anno. E’
costante o leggermente basso il Pusiano, quindi ottimale per il
Tarabuso. Lungo 65-80 cm., con un’apertura alare di circa
130 cm., dall’aspetto raccolto, massiccio, con corpo e testa
compressi, becco verde giallo acuminato dai margini taglienti,
cammina esclusivamente al crepuscolo, cacciando cautamente nelle
acque più basse, fin dove glielo consentono le zampe più
corte di quelle di tutti gli altri esemplari della specie degli
ardeidi” racconta Lauretta Carpani del C.E.D.A.L. “Il
becco scatta nell’acqua e stringe la preda (piccoli pesci,
insetti, rettili) che il Tarabuso inghiotte per intero. Maschio
e femmina, fatto curioso in ogni altra specie animale, sono perfettamente
simili, con piumaggio e penne di colori quasi spenti. Come si
possono perciò notare, nella vegetazione lacustre circostante,
dove si mimetizzano come pochi animali? Sono arrivati da pochi
giorni, molto aggressivi nella difesa territoriale, capagi di
ingaggiare combattimenti aerei brevissimi ma assai intensi. I
nidi sono vicini tra loro, a gruppi di 2-3, poichè il maschio
è poligamo e unendosi fino a cinque femmine desidera avere
vicino a sè la “famigliola”. Le uova, covate
per un mese in un nido del diametro massimo di 40-50 cm., posto
su un rilievo del terreno, composto da ammassi di canne, giunchi,
rami e foderato all’interno con alcune foglie, danno solitamente
tra i quattro e i cinque pulcini. Le popolazioni nidificanti sono
recentemente diminuite, con un ritmo che possiamo definire impressionante,
in quasi tutti i paesi europei, e questo principalmente per il
calo dell’estensione e della qualità dei canneti
estesi che sono l’esclusivo ambiente elettivo di vita e
riproduzione del Tarabuso, che fortunatamente in Comarcia vive
e si riproduce ottimamente.” |