Le
tartarughe nane qui diventano giganti e carnivore
Luglio 2007
di Leonardo Masciadri

Non solo clima ma lago tropicale. I lidi
accanto alla provinciale Como-Lecco ospitano club di tartarughe
carnivore aventi uno sviluppo anomalo e una proliferazione eccessiva.
“Ferragosto, moglie mia non ti conosco!” si è
trasformato da qualche anno, purtroppo, in “Ferragosto,
animaletto mio non ti conosco.” L’ultimo censimento
riguardo i nostri animali domestici cita milioni di cani, gatti
e bestioline che vivono insieme a circa 65 milioni di persone.
Ogni estate, in pratica, in una famiglia italiana su due, si pone
il solito quesito: il cane, il gatto, il criceto, il pesciolino
dove lo mettiamo? Pochi, anzi pochissimi, pensano che anche la
tartarughina verde, diventata grossa, vada eliminata da parte
di chi deve chiudere casa. Purtroppo il censimento inviato al
C.E.D.A.L. (Centro Educazione Documentazione Ambiente Lago) di
Pusiano, indica che circa 70mila persone nel 2005 hanno risolto
il problema sbarazzandosi del proprio animale. Ora che fortunatamente
la legge si è fatta più dura (chi è colto
nell’atto di abbandonare un cane rischia anche la galera),
l’unico cambiamento sostanziale anche nel nostro territorio,
pensiamo alla Superstrada Milano-Colico e alla Vallassina, sta
nel fatto che l’animale non è più lasciato
su queste rete stradali di intenso traffico. Ma che fare della
tartarughina che puntualmente si trova nei Luna Park e alle sagre
estive di paese, o le stesse regalate ai bimbi come premio ai
banchi del tiro a bersaglio? La bestiolina è cresciuta.
Rimpinzata per un anno si è davvero ingrossata. Non sta
più nell’acquario di casa. Non solo, a chi lasciarla?
La micro tartaruga, garantita nana in eterno, viene buttata nella
toilette, creando anche intasamenti alle condotte. “Il clima
di casa nostra è notevolmente cambiato. Ci viene confermato
da esperti che lentamente, ma inesorabilmente, si si avvicina,
sopratutto dove sono presenti bacini d’acqua, a tassi di
umidità esotici. Gli animali subito percepiscono lo squilibrio
generato da un anomalo calore delle acque. Le undici tartarughe,
ex tartarughine, rinvenute a Moiana” ci spiegano presso
la sede del C.E.D.A.L. Pusiano, “sono una forma di alterazione
dell’ecosistema, poichè abituate ad abbuffate, grazie
al mangime generosamente offerto da chi per un anno le ha tenute
nell’acquario o nella cassettina con palmetta di plastica
incorporata, buttate in un lago hanno di che spassarsela.” |