Arrigo
Petacco: le Crociate non furono guerre di aggressione
Luglio 2008
tratto da: Zenit.org, 27.11.2007.
Il giornalista Arrigo Petacco nel libro
“L’ultima crociata” sostiene che l’Europa
e la chiesa si trovarono nella doverosa necessità di difendersi
di fronte alla jihad islamica. Un secolo prima della spedizione
in Terra Santa i mussulmani avevano risalito il Tevere cercando
addirittura di rapire il Papa.
ROMA, “Le Crociate non furono guerre di aggressione, ma
di legittima difesa di fronte alla jihad, la guerra santa iniziata
secoli prima, all’assalto della cristianità”.
Lo ha detto Arrigo Petacco, giornalista e divulgatore storico,
nel presentare il suo ultimo libro a Bologna. In un incontro organizzato
martedì 20 novembre da “Impegno civico” per
presentare il libro “L’ultima crociata. Quando gli
ottomani arrivarono alle porte dell’Europa” (Mondadori),
Arrigo Petacco ha affermato di aver avuto l’idea per il
libro dal discorso pronunciato da Benedetto XVI a Ratisbona. Senza
voler suscitare ulteriori polemiche, Petacco ha spiegato che le
critiche all’Islam, contenute nel famoso colloquio avvenuto
presumibilmente verso la fine del XIV secolo tra l’imperatore
Manuele II il Paleologo e un saggio musulmano, spiegano perchè
“le Crociate furono una necessità”. “I
cristiani si sono trovati sempre a dover reagire a degli attacchi”,
ha detto Petacco, facendo notare ad esempio che, con un secolo
e mezzo d’anticipo sulla prima Crociata, una spedizione
musulmana aveva addirittura risalito il Tevere da Ostia, arrivando
a saccheggiare San Pietro e a tentare il rapimento del Pontefice,
che si salvò soltanto per un caso e in extremis. “Se
la Chiesa alla fine non avesse reagito, chiamando a impugnare
le armi”, ha affermato, “probabilmente oggi saremmo
tutti musulmani”.Fino a quel momento, ha tenuto a precisare
Arrigo Petacco, i Papi non avevano mai impugnato la spada: “Fino
ad allora la Chiesa non aveva fatto altro che predicare il cristianesimo,
e con intelligenza”. “C’erano state infatti
le invasioni barbariche, ma la Chiesa, senza essere ricorsa alla
forza, aveva mantenuto un grande prestigio, i barbari li aveva
cristianizzati – ha spiegato –. Basti pensare che
Carlo Magno, un franco analfabeta, era diventato imperatore del
Sacro Romano Impero, con la benedizione e ricevendo la corona
da parte del Pontefice”. Ma quando si affacciano in Europa,
ha sottolineato, “i musulmani non sono un popolo barbaro,
hanno già la loro religione, codificata e precisa, con
un preciso disegno politico: l’islamizzazione del mondo.
Perché Islam, ricordiamolo, significa ‘sottomissione’”.
“Quando infatti – ha precisato infine lo scrittore
– nel 1095 Urbano II proclamò la prima crociata,
la cristianità stava per essere assorbita dall’Islam,
che era dilagato nel Mediterraneo ‘a macchia d’olio’,
e con la spada aveva conquistato tutto il Nord dell’Africa
e l’Asia Minore, circondato Costantinopoli e occupato la
Sicilia, parte della Calabria, e tutta la Spagna, arrivando addirittura
a varcare i Pirenei e ad entrare in Francia”. Qui i carolingi
ne bloccarono l’avanzata nel 732, con la battaglia di Poitiers;
ma da quel momento fino a quella che Petacco chiama l’“ultima
crociata”, organizzata nel 1683 per liberare Vienna dall’assedio
dei Turchi, “gli attacchi e le incursioni islamiche sono
stati continui, via mare e via terra, per secoli”. Al termine
della conferenza Arrigo Petacco ha detto di aver avuto l’onore
di ricevere una lettera di apprezzamento del suo libro da parte
del Cardinale Segretario di Stato, Tarcisio Bertone.
Barbara Mantovani
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