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Mio figlio, un angelo "speciale"

Luglio 2008
Di Enrico Viganò

Quando lo scoraggiamento e la disperazione sembrano prevalere, Dio stende la sua mano e indica la strada della speranza, della rinascita. E’ l’esperienza vissuta da Doretta Braga, la mamma di Canzo autrice del libro: “Mio figlio, un angelo che ha scelto di vivere” (edizioni S. Paolo). La scrittrice racconta la storia della nascita e della crescita di suo figlio Massimiliano, 12 anni, disabile. Una definizione, però, che a lei non piace: “Rifiuto il termine “disabile”: mio figlio è “speciale”. Le parole disabile handicappato sono un pugno nello stomaco. Chi siamo noi per classificare i bambini con difficoltà. E’ vero, hanno qualcosa di diverso rispetto ai “normali”, appunto sono speciali”.
Nel suo libro, Braga racconta con un linguaggio accattivante e coinvolgente le tante difficoltà che hanno accompagnato la nascita di Massimiliano: la perdita di un primo figlio al terzo mese, l’attesa di una seconda gravidanza, la “superficialità” e l’“arroganza” di alcuni ginecologi e pediatri, le ansie e i momenti di angoscia che hanno contraddistinto i primi mesi di vita, il correre da un nosocomio all’altro alla ricerca di un luminare che desse una risposta alle molte complicazioni medico-sanitarie che di volta in volta si susseguivano.
Frequentando i vari ospedali, però, Doretta scopre che esistono situazioni peggiori di quella di suo figlio e si sente “fortunata” rispetto a chi è “più sfortunata di me”. Inizia così il cammino che la porterà ad accettare la sua “situazione”: “Accettarla con forza e speranza, non subirla”, nella convinzione che suo figlio non deve essere considerato “una vergogna da nascondere”, ma “un dono e una benedizione di Dio”. Anche il suo matrimonio ne trae giovamento: “Il nostro bambino – scrive Braga – ha cementato la nostra unione rendendola indissolubile. Mio marito ed io, insieme, ci sentiamo più forti”.
Parole che scaturiscono da due cuori che hanno vissuto intensamente la sofferenza e che nelle notti insonni trascorse nelle sale d’attesa dei vari ospedali o fuori dai reparti di terapia intensiva hanno trovato la forza di “iniziare a pregare”. La preghiera e la fede aiutano Doretta a superare anche momenti di disperazione e di smarrimento comprensibili: “Non potevo arrendermi, perché il percorso si era complicato”.
“Con Massi ho ritrovato la voglia di ridere, di cantare – mentre parla, Doretta sprigiona una gioia indescrivibile -. Sono felice della sua felicità. E’ un angelo. E’ dolcissimo, carismatico, bellissimo. E anche se non parla, sa esprimersi benissimo con i gesti. Mi ha insegnato a vivere il presente e a non pensare al futuro, a risolvere i problemi giorno dopo giorno. Dovessi tornare indietro, vorrei avere subito quattro figli, ma uno come Massi sicuramente sempre”.
Doretta Braga non è solo la mamma di Massi; ha ripreso a lavorare con mansioni di responsabilità in una grande azienda, ed è presidente di sezione dell’Associazione Genitori de “La Nostra Famiglia”, un’associazione che ha come finalità la tutela dei diritti dei bambini “speciali” e delle loro famiglie. Il ricavato dalla vendita del libro verrà devoluto all’Associazione Arcobaleno Onlus di Pontelambro Casa di Dario. La Casa di Dario verrà inaugurata il 1 settembre prossimo e ospiterà ragazzi “speciali” che hanno terminato il periodo di permanenza all’interno de La Nostra Famiglia. “Vorrei vendere un milione di copie del mio libro – conclude Braga - per permettere a questa casa di accoglienza di iniziare la propria attività in maniera ottimale”.

 
 
 
       

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